Enna – A distanza di quattro settimane dalla guarigione si parla di Long Covid, dopo 12 settimane si parla di sindrome, che nei casi più gravi riporta sintomi invalidanti. Le donne risultano le più esposte e i giovani l’anello debole. Se ne è parlato nel corso del congresso “Dopo il Covid: Il paziente e la sintomatologia persistente”, una giornata di studi organizzata dall’Omceo di Enna alla quale hanno partecipato i presidenti degli Omceo provinciali e molti esponenti del mondo scientifico nazionale.
Tra i temi al centro del dibattito anche il ruolo della comunicazione sanitaria nella gestione del Long Covid in Sicilia. “La comunicazione riveste un ruolo fondamentale nel processo di promozione della salute – ha detto Daniela Segreto, responsabile Ufficio Speciale Comunicazione dell’Assessorato regionale della Salute – Le istituzioni hanno il delicato compito di divulgare con semplicità corrette informazioni alla platea dei destinatari che spesso sono chiamati a cambiare opinioni o comportamenti radicati”.
“Siamo in una fase di ricerca, ci vuole ancora tempo per conoscere i sintomi complessivi del covid – ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco – Avremo un’estate tranquilla – ha aggiunto – ma non escludo nuove varianti”. Secondo lo studioso, “Dovremo attrezzarci e organizzarci perché nel prossimo inverno ci sarà una brutta stagione influenzale con forte probabilità di un coronavirus. I soggetti che perdono la protezione, perché guariti o vaccinati da molto tempo, potranno reinfettarsi, e c’è la possibilità di nuove varianti”.
Su mancanza di classificazione dei dati e di percorsi diagnostici si è espresso chiaramente Renato Mancuso, presidente dell’Ordine dei medici di Enna:“Mancano le linee guida su diagnosi e trattamento, per questo, per la prima volta in Italia, abbiamo voluto accendere i riflettori sulla mancanza di dati classificati e i percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi non ancora standardizzati”.
“In Italia, come in Europa, restano le incertezze – ha sottolineato Toti Amato, presidente dell’Omceo Palermo e membro del direttivo Fnomceo – Nelle regioni del Paese sembra ripetersi la frammentazione sanitaria che si è manifestata nella gestione dell’emergenza”.