Ragusa – A Ragusa poca vérve politica in queste ultime settimane, e si nota in particolare scarso mordente comunicativo da parte delle forze di opposizione. Ma vediamo comunque cosa si è detto, dopo aver ricordato l’ennesimo intervento del capogruppo Pd Mario Chiavola sull’emergenza idrica che sta colpendo il centro cittadino e di cui abbiamo già parlato. Ora invece, riallacciandosi alla seduta consiliare di giorno 8 marzo, il consigliere Pd Mario Dì’Asta, insieme a quello M5 Giovanni Gurrieri, ricordano che in tale occasione è stato approvato l’emendamento al piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima presentato congiuntamente dai gruppi consiliari dei due gruppi.
L’emendamento, discusso in aula da Mario D’Asta, e sottoscritto anche da Giovanni Gurrieri prevede che si inserisca tra gli obiettivi di alcune azioni del Paesc la realizzazione di impianti di ricarica per veicoli elettrici, l’acquisto di veicoli elettrici, l’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici. Tutti punti da perseguire mediante l’impiego di risorse incentivanti.
“Il Paesc – spiegano i due gruppi consiliari – è un documento redatto dai comuni che sottoscrivono il Patto dei sindaci per dimostrare in che modo l’amministrazione comunale intende raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2. I firmatari del Patto si sono impegnati ad agire per raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo di ridurre del 40% le emissioni di gas serra e ad adottare un approccio congiunto all’integrazione di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Riteniamo di avere fornito il nostro contributo con un emendamento che risponde a determinate caratteristiche e che cerca di contribuire a favorire l’adozione di politiche specifiche. Tutto ciò per incentivare ancora di più il raggiungimento di determinati obiettivi”.
Invece una forza di opposizioni non presente in consiglio, il movimento Territorio è intervenuta a proposito della conferenza stampa tenuta dall’amministrazione cittadina sempre l’ 8 marzo per presentare i diversi progetti già pronti o in itinere che intende attuare, sfruttando le opportunità di finanziamento offerte dai bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dice criticamente il presidente dell’Esecutivo di Segreteria del movimento, Michele Tasca “scelte autonome e unilaterali nelle richieste per i fondi del PNRR” e spiega “non vogliamo entrare nel merito delle scelte, lo faremo, casomai, quando sapremo quali progetti sono stati ammessi a finanziamento, ma non possiamo esimerci dal rilevare la gravità del mancato coinvolgimento della città nella scelta delle varie iniziative”.
Poi Tasca prosegue “non possiamo che essere contenti per la pioggia di soldi che arriva dall’Europa. Un sindaco fortunato colui che può godere di queste ingenti risorse che arrivano sul territorio, ma purtroppo la scarsa esperienza politica e la carenza di cultura politica ha portato il primo cittadino a scelte unilaterali e autonome che non hanno visto il coinvolgimento di organizzazioni sindacali, di associazioni, del mondo della cultura, della città in generale, tutte componenti importanti e, in molti casi, autorevoli, che avrebbero potuto fornire un contributo non indifferente per decisioni così importanti. Il nostro sindaco – continua Tasca – deve ricordare che questi finanziamenti dell’Europa sono di tutti i cittadini, sono della città, non derivano dalla perizia politica del sindaco e del suo apparato, sono un grande apporto per il territorio, deciso dai governi nazionale ed europeo per lo sviluppo, la ripresa economica e l’allineamento con le più attuali politiche comunitarie in tutti i settori”. In conclusione, secondo Michele Tasca è “grave il mancato coinvolgimento delle forze sociali ed economiche della città, una responsabilità pesante che il primo cittadino ha voluto addossarsi per le cui scelte dovrà rispondere ai cittadini”.
E per chiudere questa breve pagina politica ragusana, un intervento del capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli che aveva sottolineato come fino al 9 marzo la targa che in piazza San Giovanni a Ragusa celebra Giuseppe Mazzini fosse rimasta senza bandiere, e che poi per fortuna, dopo la sua sollecitazione, queste fossero state sistemate considerando che il 10 marzo ricorreva il 150° anniversario dalla morte dell’eroe repubblicano risorgimentale”. E Firrincieli racconta “dopo essere stato sollecitato da alcuni cittadini, che ringrazio per la loro costante attenzione su ciò che riguarda la gestione dell’ordinarietà nella nostra Ragusa, anche con riferimento alle cose più semplici, mi sono attivato per capire le ragioni per cui mancassero le bandiere, italiana, regionale ed europea, in prossimità della targa che celebra Giuseppe Mazzini collocata sul prospetto di palazzo Ina, all’angolo tra piazza San Giovanni e corso Italia”. Poi il capogruppo pentastellato ricorda che, tra l’altro, ha fatto sì che all’iter fosse impresso una certa accelerazione e prosegue “le bandiere hanno fatto la loro ricomparsa in prossimità della targa. L’urgenza ha avuto un motivo specifico visto che il 10 marzo, si celebra il centocinquantesimo anniversario dalla morte del grande protagonista del nostro Risorgimento. E, quindi, questa mancanza sarebbe stata più insopportabile. Tutti abbiamo studiato sui libri di scuola la figura del Mazzini e l’importanza che lo stesso ha avuto nel determinare l’architettura dello Stato moderno. Grazie alle sue intuizioni e alle sue capacità politiche, si avviò il processo che portò l’Italia alla riunificazione. Ragusa pensò bene di esaltarne la figura attraverso la targa di cui stiamo parlando che, però, doveva essere valorizzata nella maniera più opportuna con la presenza delle bandiere di cui abbiamo detto che oggi, per l’appunto, sono tornate al loro posto”.
Passando poi al fronte della maggioranza si registra un intervento del consigliere Daniele Vitale che interviene sulle strade sicure, convinto che “le infrastrutture ad hoc aiutano a salvare le vite umane”. Vitale ricorda che “poco meno di trent’anni fa, il tratto di strada che, dall’incrocio di Chiaramonte, in zona Nunziata, conduceva sino allo svincolo per la Ragusa-Catania, era teatro continuo di incidenti stradali mortali. Un vero e proprio stillicidio perché la strada era sì un rettilineo ma costellato da una miriade di accessi laterali. Per cui, gli scontri tra auto, alcuni dei quali purtroppo con esito mortale, erano diventati una drammatica ordinarietà. Tutto, però, si risolse quando fu avviata la progettazione, con la successiva realizzazione, delle bretelle al servizio degli accessi laterali e fu pensata la doppia corsia, nei due sensi di marcia, come la conosciamo oggi. La conseguenza? Gli incidenti stradali sono stati praticamente abbattuti. Questo per dire che le infrastrutture, quando sono costruite a regola d’arte, aiutano nella salvaguardia delle vite umane”. Poi il consigliere, dopo aver sottolineato “la necessità di progettare l’ideazione delle strade tenendo sempre più in conto la delicata questione dell’infortunistica viaria, facendo sì che le stesse possano essere rese sicure sotto tutti i punti di vista” conclude “ è ovvio, per evitare fraintendimenti, che il comportamento di chi sta alla guida resta al primo posto. Però, è altrettanto evidente che, così come nell’esempio che ho riportato, la creazione di strade all’altezza della situazione, secondo i moderni standard, possa aiutare a contenere i numeri. Diciamo sempre che è intenzione di tutti aprirsi alla modernità però, per quanto riguarda gli assi viari delle nostre zone, e faccio riferimento all’ambito viario provinciale e, comunque, extracittadino, ci sono ancora parecchi passi da compiere”. (da.di.)