Modica – Un viaggio da Rachmaninov a Dvořák, passando per le note di Šostakovič: secondo appuntamento dell’anno per la sede di Modica dell’Associazione Mozart Italia, che il 18 marzo 2022 alle ore 18,30 a Palazzo della Cultura recupererà finalmente l’atteso concerto del Trio Kanon, più volte rimandato e annullato a causa della pandemia.
«Un ritorno che ci fa molto piacere. Un segno di fiducia in un momento in cui sembra vacillare. Il Trio Kanon avrebbe dovuto aprire la nostra stagione 2020, con un concerto poi rinviato a causa della situazione pandemica.
Eccoci qua due anni dopo, pronti ad ascoltarli insieme a voi e ad apprezzarne la bravura e le scelte musicali», commenta la presidente Anna Maria Spoto. A formare il trio sono tre giovani artisti di grande talento, il pianista Diego Maccagnola, la violinista Lena Yokohama e il violoncellista Alessandro Copia.
Il concerto si aprirà con le note del Trio Elegiaco n.1 di S. Rachmaninov, si continuerà con il Trio op.8 di D. Šostakovič e si concluderà con il Trio n.3 op.65 di Dvořák.
«Siamo molto contenti – afferma il pianista Diego Maccagnola – di proporre un programma così variegato che abbraccia diverse anime della cultura e della storia dei popoli dell’Est europeo. I tre compositori protagonisti del concerto hanno in comune un fortissimo legame con la terra d’origine, legame che permea la loro musica e la rende unica e caratteristica. Il trio in fa minore di Dvořák è un capolavoro della maturità del compositore ceco, i due trii di Rachmaninov e Šostakóvič sono lavori giovanili che racchiudono in nuce tutte le potenzialità dei rispettivi autori. Rachmaninov e Šostakóvič hanno inoltre avuto diversi problemi con l’autorità e la censura nel proprio paese, hanno vissuto due Guerre Mondiali (Rachmaninov è dovuto emigrare negli Stati Uniti), ma nonostante questo non si sono arresi, hanno reagito ai momenti bui con la forza delle loro idee espresse attraverso la loro arte.
Ci sembra per questo ancor più significativo eseguire la loro musica in questo momento, in giorni in cui siamo scossi da una assurda guerra alle porte dell’Europa: per allontanare il rischio di ogni possibile discriminazione che non avrebbe ragione di esistere verso il patrimonio artistico russo, che deve essere preservato e merita senz’altro di essere conosciuto».