Ragusa – Settimana in chiusura scarsa di segnalazioni come lo è stata anche di interventi politici, quasi certamente a causa della tragedia della guerra in Ucraina, dello spirare sempre più allarmante di venti di guerra ma anche per la situazione del caro benzina del caro energie e del paventato blocco del trasporto su gomma con conseguente presa d’assalto di supermercati e benzinai, in una versione 2022 dell’assalto ai forni di manzoniana memoria.
Evidentemente tra guerra e carenza di materie prime e sciopero dei tir annunciato è iniziata la paura e la corsa alle scorte. Ma anche le poche segnalazioni che riportiamo non possono non fare a meno di prendere atto di questi problemi. Per esempio l’associazione politico-culturale Ragusa in movimento si chiede come “ci si stia preparando ad affrontare i nuovi scenari del turismo conseguenti alla pandemia ed alla guerra”.
Il presidente dell’associazioni, Mario Chiavola, offre questa riflessione “tra venti di guerra, emergenza pandemica che, purtroppo, non è cessata, e tutto il resto, anche quest’anno la città di Ragusa dovrà cercare di prepararsi alla stagione turistica. L’auspicio, naturalmente, è che le emergenze possano chiudersi e che il fluire della vita riprenda regolarmente più o meno come eravamo abituati prima che accadesse tutto questo.
Accanto a ciò, però, non possiamo fare a meno di considerare che occorra dare risposte a un settore, quello turistico, che già da due anni soffre in maniera evidente per la carenza di flussi e che deve, adesso, a tutti i costi puntare su una ripartenza per evitare di rimanere definitivamente appiedato, il che vorrebbe dire anche la chiusura di alcune attività una volta per tutte”.
Da questa considerazione nascono le domande di Chiavola “l’amministrazione comunale come si sta preparando a fronteggiare le nuove difficoltà del momento? Perché non ci si attiva per creare un piano di massima teso a coinvolgere tutti gli operatori del settore magari predisponendo un incontro con le associazioni di categoria, con gli operatori e con tutte le parti interessate allo scopo di sentire dalla loro viva voce quali sono le esigenze? Sia Ibla che Marina, ma anche il centro storico superiore della nostra città, dovranno farsi trovare pronti.
Soprattutto, pronti per quello che si preannuncia uno scenario turistico, fermo restando che l’attuale situazione non peggiori, come ci auguriamo tutti, profondamente mutato. E’ chiaro che ci vorrà la massima determinazione di cui tutte le parti in causa sono profondamente capaci per garantire a queste attività la piena resilienza. Non possiamo lasciare che tutto vada a finire così, nel dimenticatoio, e soprattutto non possiamo lasciare che l’amministrazione comunale non si senta ben disposta a intervenire nel contesto di un percorso che, secondo noi, va studiato con la massima attenzione. Tutto ciò per evitare che tornino a registrarsi problemi che, in corso d’opera, impediscano agli operatori del settore di sfruttare al massimo le poche potenzialità del momento, alla luce di tutte le limitazioni del caso che, lo ribadisco, speriamo possano essere superate in via definitiva”. Da parte sua invece Gioventù nazionale, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, chiede che il Comune si faccia promotore di iniziative di beneficenza a favore dell’Ucraina.
Nello specifico, il coordinatore cittadino Simone Diquattro, sulla scia della marcia di solidarietà svoltasi mercoledì scorso settimana nel capoluogo ibleo, chiede “l’Amministrazione comunale di Ragusa sia in prima linea per organizzare punti di raccolta di generi e beni di prima necessità da inviare allo stadio del Wisla Cracovia “Henryk Reyman” dove si sta raccogliendo buona parte di quanto la generosità delle comunità europee ha mandato per aiutare i profughi ammassati a due ore da lì, al confine tra Ucraina e Polonia. In queste tragiche settimane abbiamo assistito a grandi manifestazioni di solidarietà in tutto il Paese e in Europa – dicono dal circolo GN di Ragusa – e i cittadini ragusani non sono stati da meno come dimostrato dalla grande partecipazione alla manifestazione di inizio mese. Tuttavia, coerentemente al nostro modo di fare, crediamo che il Comune, come Istituzione, non possa limitarsi ad organizzare manifestazioni o rimandare ad altre iniziative pubbliche e/o private”.
A prendere la parola poi è Maksym Kyrychenko, membro del circolo GN, originario dell’Ucraina, ma da quasi vent’anni in Italia insieme alla sua famiglia, che afferma “per dare un aiuto concreto a chi sta vivendo il dramma di una guerra che ha sorpreso e spiazzato tutta Europa non bastano i centri di raccolta, ma serve soprattutto fare rete con le società di trasporti per la logistica e la distribuzione in modo che quanto raccolto grazie alla generosità di molti non rimanga fermo per settimane perché non si sa come farlo arrivare lì dove serve.
In questo l’Istituzione comunale può essere determinante, in particolar modo per individuare e coordinare al meglio le modalità con le quali questi beni devono essere inviati in Polonia”. “Nel ringraziare le comunità polacca e ucraina presenti a Ragusa e in generale tutti i cittadini che liberamente hanno dato un supporto – concludono da GN – comunichiamo che il nostro movimento giovanile, come sempre, si mette a piena disposizione per questa sfida umanitaria collettiva”. (da.di.)