Ragusa – Quella che doveva essere la presentazione dell’intervento per il restauro e valorizzazione del giardino storico del Giadino ibleo, avvenuta pochi giorni fa ad opera dell’assessore al verde pubblico di Ragusa, Giovanni Iacono, alla presenza dei rappresentanti del comitato Vivibla, si è invece trasformata in un vero e proprio casus belli che ha visto scendere in campo con toni molto accesi un altro comitato del quartiere barocco, il Comibleo e che ha provocato un’altrettanto piccata replica dello stesso assessore Iacono.
E se il titolare della delega al verde publico aveva motivata la presenza di Vivibla in quanto “il comitato in maniera costruttiva ci ha sempre proposto soluzioni e idee per Ragusa Ibla e per il Giardino Ibleo ed anche quando abbiamo avuto confronti duri li ho sempre apprezzati perché so che agiscono nell’interesse generale ed amano Ibla”, non la pensa allo stesso modo Comibleo che nella propria nota stampa sottolinea “ci dispiace che, a proposito del Giardino ibleo, l’assessore Giovanni Iacono abbia dimenticato che a Ibla opera anche il Comibleo, il comitato spontaneo di volontariato ibleo, che, addirittura, il 31 marzo dello scorso anno, aveva consegnato al sindaco uno studio specifico.
E, adesso, la situazione si è ulteriormente aggravata”. Quindi senza altri preamboli passa ad elencare “queste le piante mancanti: 28 palme lungo il viale centrale, 5 intorno all’area della vasca, 3 lungo la scarpata dell’ex pineta.
E, ancora, 12 eucalipto lungo il viale intitolato al Capitano Cascone, 1 all’inizio del viale intitolato a Pamela Canzonieri. Dodici “gesso di carta” mancanti lungo il viale Canzonieri e 40 acacia rosa mancanti lungo il secondo viale. Lillà: 5 piantine di vario colore a ridosso della chiesa di Sant’Agata. Rose rampicanti: si trovavano lungo tutto il secondo viale tra una acacia e l’altra, ne rimane solo una. Bosso: nella parte del Giardino Ibleo che delimita l’area interna tra il Monumento ai Caduti e i cedri del Libano, era stato trapiantato nel 1961 estirpando gli asparagi da siepe di cui rimangono ancora due bulbi; ora è stato maldestramente potato per cui è necessario estirpare e rassodare la terra e successivamente ripiantare per talea con i rami della potatura dopo la luna piena di gennaio; nelle altre aiuole occorre sostituire le piante essiccate; è necessario piantare il bosso nell’aiuola a ridosso della chiesa di Sant’Agata estirpato durante i restauri del 2016. Poi c’è il discorso legato all’ex boschetto della Rimembranza piantumato negli anni Trenta: era formato da circa 230 pini.
Negli anni Sessanta, per realizzare il laghetto che avrebbe dovuto raffigurare la Sicilia, molti residenti reduci sono riusciti a bloccare i lavori di abbattimento dei pini, atteso che storicamente ogni albero rappresentava un caduto delle guerre: ne sono stati abbattuti 18, ridimensionando la forma del laghetto che doveva essere molto più grande; negli anni Settanta è stato realizzato il parco giochi tra gli alberi; nel frattempo, a seguito della mancata periodica manutenzione dello scarico di fondo della vasca, è cominciato l’impaludamento del sottosuolo di cui soffrono i pini che hanno cominciato ad atrofizzarsi ed essiccarsi; negli anni ’90 sono state realizzate le altre quattro vasche e il parco giochi abbattendo oltre i 2/3 degli alberi ma uno dei componenti il Comibleo, Franco Mallia, era riuscito a bloccare i lavori di abbattimento totale: ne erano rimasti oltre 50, oggi ce ne sono appena 16.
Inoltre, l’assessore Iacono non ha ancora provveduto al taglio degli alberi spontanei dall’ingresso laterale della palestra della scuola di Ibla, segnalati numerose volte da oltre un anno. Infine conclude Comibleo “questa è la situazione di cui occorre tenere conto. Così nel corso dei decenni è stato ridotto il Giardino ibleo, vera e propria memoria storica dell’antica città di Ibla.
Comibleo, con riferimento ai fondi previsti per il restauro del Giardino ibleo, aggiunge che è necessario che questi progetti possano avvalersi del riconoscimento di “parco storico”, come tra l’altro affermato dal sindaco Cassì in una recente intervista televisiva, senza di cui, a quanto sembra, non sarà possibile attingere alle risorse previste”. Immediata la replica dell’assessore al verde pubblico Giovanni Iacono che esordisce dicendosi “letteralmente esterrefatto dopo aver letto il comunicato stampa del Comibleo riguardante il Giardino Ibleo”. Quindi Iacono prosegue “la nota inviata alla stampa dal Comibleo è la manifestazione, eccessivamente indispettita, del suo rappresentate Paolo Ucchino che non ha gradito che ci sia stato un incontro nei giorni scorsi del sottoscritto con il rappresentanti del Comitato Vivibla ai quali è stato illustrato l’intervento di restauro del Giardino Ibleo per una spesa complessiva di due milioni di euro. Mi dispiace molto di questa reazione e sono, ovviamente, disponibile, ad incontrare chiunque persegua l’interesse generale di miglioramento del patrimonio della nostra città . Voglio ricordare che l’intervento di riqualificazione e di restauro del Giardino Ibleo era, già stato annunciato nel corso di una conferenza stampa dell’8 marzo scorso presieduta dal sindaco Peppe Cassì.
Nella stessa conferenza stampa l’Amministrazione comunale aveva presentato alcuni dei progetti per i quali ha chiesto finanziamenti partecipando ai bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nella stessa conferenza stampa, sempre il sindaco Cassì, ha spiegato che l’Amministrazione comunale, con l’Assessorato al verde pubblico, si è adoperata per ottenere il riconoscimento di giardino storico proprio per il Giardino Ibleo, cosa che nessuno fino ad oggi aveva mai pensato di fare. Questa Amministrazione comunale sta facendo una forte attività per attuare un importante intervento complessivo all’interno del nostro “giardino storico” di Ragusa Ibla e con interventi che non riguardano solo il PNRR; ha effettuato con gli Agronomi una mappatura analitica dell’intero patrimonio vegetale ed arboreo e le sperimentazioni sulle aiuole sono state operate in collaborazione con gli Agronomi stessi. Nella nota di ripicca del Comitato si fa una cronistoria, di parte, peraltro che parte dal 1961 con ‘l’asportazione degli asparagi da siepe’ e poi gli ‘anni ’70, gli anni ’90 fino al “bosso estirpato durante i restauri del 2016’ . Una ricostruzione sui discutibili, a parere del Comitato, interventi portati avanti per decenni dalle precedenti amministrazioni che hanno comportato la riduzione delle essenze arboree presenti all’interno del Giardino Ibleo.
Quello che conta oggi, per la città, è comunque che l’Amministrazione comunale ha proposto un progetto per il restauro complessivo del Giardino, oggi e solo oggi dichiarato “storico”, di Ragusa Ibla, per il quale intende sfruttare le possibilità offerte dai bandi del PNRR ottenendo il finanziamento di due milioni di euro per avviare un intervento che fino ad oggi nessuno aveva mai programmato”. (da.di.)