Roma – “In quei giorni di massima emergenza dovuta alla pandemia ebbi colloqui con i leader di tutto il mondo che mi cercarono per manifestare solidarietà per quello che stava accadendo in Italia e per aiutarci.
Tra questi anche Putin che si offrì di mandare personale specializzato. Mi disse che loro avevano maturato grande esperienza su come affrontare le pandemia perchè avevano avuto la Sars.
Noi eravamo in grandissima difficoltà. Non avevamo mascherine, non avevamo ventilatori. I nostri esperti non avevano neppure un protocollo di azione e non avevamo neppure sequenziato il virus. Ogni aiuto era ben accetto”. Lo afferma il presidente del M5S Giuseppe Conte, in un’intervista al Corriere della Sera, in merito agli aiuti russi all’Italia nella prima fase della pandemia di Covid-19.
Alla domanda “con chi ne parlò?”, l’ex premier risponde così: “Con il ministro della Difesa Guerini e degli Esteri Di Maio, ma anche con altri ministri. Putin mi disse che la squadra era autosufficiente. Posso assicurare che tutto si è svolto con il nostro controllo militare”.
“I direttori delle agenzie di intelligence Aise e Aisi hanno assicurato che non c’è mai stata attività impropria che ha travalicato dai confini sanitari – spiega ancora Conte -. Lo hanno riferito anche di fronte al Copasir specificando che l’attività dei russi si è svolta nei limiti e nelle forme che sono poi state concordate con le autorità sanitarie. Le insinuazioni, i dubbi e le perplessità mi sembrano assolutamente fuori luogo”.
(ITALPRESS).