Dopo un lungo dibattito è arrivato il via libera: saranno prorogati per tutto il 2022 i contratti per il personale, compresi gli amministrativi, impegnati nell’emergenza coronavirus. La decisione della giunta regionale arriva attraverso una circolare firmata dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e dal direttore generale della “pianificazione strategica” Mario La Rocca hanno inviato alle Aziende Sanitarie, al Cefpas e alle organizzazioni sindacali della sanità regionale.
“Adesso i prossimi step sono l’uscita dallo stato d’emergenza e la gestione della pandemia nella speranza di poterne uscire definitivamente il prima possibile”, aggiunge.
Da settimane il personale che a vario titolo è impiegato nella macchina anti-Covid chiedeva garanzie alla Regione in vista dello stop allo stato di emergenza fissato per il 31 marzo. A partire da quella data, infatti, chiuderanno le strutture dedicate e in Sicilia quasi 9 mila persone temevano di perdere il posto dopo circa due anni.
L’incremento dei casi e l’aumento dell’incidenza sono dei campanelli d’allarme che hanno indotto l’assessorato alla Sanità a non smantellare completamente l’apparato burocratico. Proroghe, dunque, per gli amministrativi e ovviamente anche per medici e personale sanitario, anche se dalla Regione precisano che eventuali rimodulazioni di orari saranno decisi localmente in base alle esigenze. Inoltre, per quanto riguarda medici e sanitari, dal prossimo primo luglio fino al 31 dicembre 2023, si potrà procedere con i percorsi di stabilizzazione attraverso concorsi in base al fabbisogno del territorio. “Ai bandi potrà accedere chi ha almeno 18 mesi di servizio (in periodo pandemico), anche non continuativi dei quali almeno 6 nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022”.
Per quanto riguarda i non specializzandi e il personale non medico le Asp potranno attivare in house, di concerto e con il supporto del Cefpas, i corsi formativi per il riconoscimento dell’attestato di Emergenza Sanitaria Territoriale. Questi corsi potranno esser finalizzati a potenziare le attività di ausilio e supporto presso le strutture di emergenza urgenza e le Centrali operative del 118. La ricognizione di questo tipo di personale dovrà essere fatta e comunicata entro il 25 marzo.
Per quanto riguarda gli amministrativi, gli informatici ed il personale non sanitario, il loro impiego è risultato “imprescindibile al fine del costante espletamento di tutti gli adempimenti. Essi alimentano infatti il sistema di sorveglianza dei dati, quello di segnalazione dei positivi e la registrazione delle vaccinazioni.”.
Ogni singola azienda dovrà comunque valutare la rimodulazione oraria in base ai fabbisogni. Le aziende sanitarie ed ospedaliere dovranno realizzare una ricognizione delle reali necessità dell’organico.
C’è però un obbligo indicato da Razza e da La Rocca, come si legge nella circolare: “Al fine di consentire un ripristino delle ordinarie attività di reclutamento dall’esterno nel periodo infra descritto, codeste Aziende in indirizzo dovranno procedere all’indizione di apposite procedure selettive per la formulazione graduatorie, anche a tempo determinato”.
Le selezioni dovranno rispettare la programmazione aziendale approvata e la sostenibilità economica risultante dai bilanci aziendali. Per i precari, conclude la direttiva, si potranno prevedere requisiti specifici di valutazione che valorizzino il servizio prestato durante l’emergenza pandemica.