Ragusa – E’ sempre apprezzabile che qualcuno, soprattutto tra le nuove generazioni, risollevi il problema della presenza universitaria a Ragusa, presenza ormai quasi del tutto inesistente a disdetta di anni d’oro in cui il capoluogo ibleo contava su un certo numero di facoltà. A porre, o meglio a riproporre la questione sono Simone Diquattro, portavoce cittadino di Gioventù nazionale ed Enzo Bonomo responsabile Scuola e Cultura di Fratelli d’Italia Ragusa.
I due esponenti politici prendono spunto, per porre la domanda “quali le novità sul corso di laurea a indirizzo economico?” dall’incontro tra l’Amministrazione comunale di Ragusa e i vertici dell’Università di Catania dello scorso novembre, da cui si era appreso che l’ateneo era disponibile all’attivazione di un nuovo corso di laurea triennale a indirizzo economico nelle strutture del Consorzio Universitario di Ragusa, già per l’anno accademico 2022/23.
Tuttavia, fanno rilevare Diquattro e Bonomo, “a distanza di quattro mesi non se n’è saputo più nulla.
Al primo cittadino chiediamo di avere aggiornamenti su questa importante opportunità per i giovani ragusani”. Da parte sua il portavoce di Gioventù nazionale, Simone Diquattro ricorda “nel recente passato ho ricoperto il ruolo di rappresentante eletto degli studenti universitari e sono stato molto contento di apprendere che gli organi collegiali dell’Ateneo avessero intenzione di investire ancora sulla nostra città. Si è trattata, senza dubbio, di una buona notizia. Tuttavia, a pochi mesi dall’inizio del nuovo anno accademico, non si sa ancora nulla sull’attivazione del nuovo corso di laurea e, per questo, ci chiediamo quale sia lo stato delle cose, soprattutto relativamente a servizi, infrastrutture, residenze studentesche, locali didattici in cui dovrebbero tenersi le lezioni”. Gli fa eco Enzo Bonomo, tra l’altro autore dello statuto del Consorzio Universitario di Ragusa, che afferma “da un esame dei verbali del Senato Accademico – si evince che questi temi dovranno essere oggetto di in apposito contratto tra università di Catania, Consorzio e Comune di Ragusa; un contratto che stabilirà le competenze di ciascun Ente, ma che ancora ci risulta lontano dall’essere pronto. Fino alle ultime riunioni del Senato Accademico l’argomento non è stato neanche all’ordine del giorno. Una preoccupazione non da poco”.
E per finire, concludono Diquattro e Bonomo – il tempo stringe e se Ragusa vuole avere questa opportunità è necessario che il Comune e il Consorzio esercitino il proprio ruolo per accelerare il processo di istituzione del nuovo corso di Laurea. Intanto l’Amministrazione Comunale potrebbe avviare una ricognizione dei servizi esistenti e, laddove possibile, una rapida implementazione di questi. Pensiamo, ad esempio, al servizio di trasporto urbano ed extraurbano che, soprattutto per gli studenti fuori sede, sono di un’importanza cruciale. Speriamo che la città non si faccia scappare questa occasione e che non si faccia trovare impreparata per questa ulteriore opportunità di sviluppo culturale ed economico”. (da.di.)