Scicli – “Se il calcio e le discoteche sono più importanti della Santa Pasqua…”. E’ quanto si legge in una nota a firma presidente del direttivo di Libertà Popolare, Bartolo Alecci. “Premettiamo che questa nota sarà “politicamente scorretta”, ma quando si ha l’ambizione di amministrare una città non si può sempre mantenere una posizione neutrale al fine di non inimicarsi nessuno, e si deve avere la forza e il carattere di esprimere il proprio dissenso di fronte a scelte che appaiono quantomeno contrastanti, per non dire schizofreniche, anche se questo significa schierarsi contro le istituzioni -siano esse pubbliche o ecclesiastiche-.
Ci riferiamo – si legge nella nota del direttivo di Libertà Popolare – alla scelta di non svolgere in alcuni comuni della provincia le manifestazioni religiose esterne in occasione della Pasqua e, in specie, della festa di resurrezione del Cristo Risorto “Gioia” a Scicli. Una scelta motivata, a dire dei decidenti, dal rischio di assembramento e dalla guerra in Ucraina, ma, invero, figlia più di una atavica incapacità, a tutti i livelli, a prendersi ognuno le proprie responsabilità, miscelata a un’onda mediatica nazionale che direziona e condiziona gli animi delle persone instillando solo paure e timori.
Tutto legittimo se non fosse che proprio oggi in Sicilia oltre 50mila persone assisteranno in presenza (tifando, cantando, gridando e esultando) alla partita di calcio Italia/Macedonia con lo stadio Barbera di Palermo pieno al 100% e autorizzato dal Governo italiano. Non ci sarà assembramento in quel caso? Non ci saranno rischi di contagio? La guerra in Ucraina sarà sospesa per un paio d’ore per assistere alla partita? E che dire delle discoteche al chiuso autorizzate già da un mese a riprendere le proprie attività? I ragazzi ballano in apnea?
Non pensano alla guerra quando bevono un drink? O forse bevono per dimenticare…Proprio qualche giorno fa la conferenza episcopale siciliana ha autorizzato le manifestazioni religiose in occasione della Pasqua, il Governo italiano ha annunciato che dal 1 aprile non verrà prorogato lo stato di emergenza, il 90% della popolazione italiana è vaccinata facendo diventare il covid una malattia endemica e, per tutta risposta, a Scicli, si prende una decisione in assoluto contrasto a queste chiare indicazioni, arrogandosi un potere che priva ancora una volta la libertà popolare delle persone.
Forse perché vietare è più semplice di prendersi le proprie responsabilità, di regolamentare e di controllare che tutto si svolga in sicurezza (basterebbe l’obbligo di mascherina, visto che si è all’aperto). Chi ha deciso non si rende conto che la festa del Cristo Risorto ha certamente valenza religiosa, ma ha anche una forte valenza popolare di carattere tradizionale, folkloristica, culturale, con ricadute sociali e di identità di una comunita’, che mai come ora avrebbe bisogno di un segnale forte di rinascita e di Gioia che la festa del Cristo incarna, miscelando sapientemente religione e paganesimo, in una perfetta alchimia che sotto quella statua abbatte ogni differenza sociale, ogni status economico, rendendo ogni uomo uguale e libero, come cantato dal grande Vinicio Capossela. Quale migliore manifestazione di libertà e uguaglianza vera contro la guerra, piuttosto che sterili fiaccolate?
Sui social – l’unico strumento ormai rimasto per potere esprimere le proprie idee dice il presidente di Libertà Popolare, Bartolo Alecci – il popolo di Scicli ha deciso, inondandolo in poche ore con decine e centinaia di commenti contrari a questa scelta, evidenziandone tutta la contraddittorietà, rispetto al normale svolgimento, per converso, di partite allo stadio, di concerti al chiuso, delle feste in discoteca e dello stesso lunedì di pasquetta che, appena il giorno dopo, vedrà assembramenti (questi autorizzati?) in tutte le località di mare. Scicli vuole la festa del Gioia!! E allora ci chiediamo dove è l’amministrazione comunale che dovrebbe incarnare questo sentimento popolare e il cui capo fino a qualche giorno fa, su facebook, si prendeva meriti anzitempo circa la realizzazione della festa? Le rivolgiamo un appello: faccia il suo ruolo, rappresenti la volontà popolare e interceda con le autorità ecclesiastiche -che hanno lasciato uno spiraglio in tal senso- affinché la festa si svolga, garantendo loro all’uopo, quanto richiesto e necessario per lo svolgimento…lasci almeno questo ricordo di sé agli Sciclitani.