La dieta dell’orologio è una dieta che prende spunto da uno studio condotto qualche anno fa da un team di ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di San Diego e pubblicato sulla rivista Cell Metabolism. In pratica secondo gli esperti consumare i pasti sempre alla stessa ora e nello stesso intervallo di tempo aiuta mantenere il metabolismo efficiente e a stare alla larga dai chili in più. Lo studio pubblicato sulla rivista Cell Metabolism ha evidenziato che consumare la cena entro le 12 ore dalla colazione aiuta a non ingrassare. Per esempio, se fate il primo pasto della giornata alle 7 dovreste consumare la cena entro le 19. Altri studi più recenti di cronobiologia suggeriscono che gli orari dei pasti influenzano il ritmo circardiano del nostro organismo che a sua volta influisce sulla produzione di alcuni ormoni come l’insulina e la grelina, che regolano il ritmo della fame e della sazietà. Ma vediamo come funziona la dieta dell’orologio per dimagrire e non ingrassare e cosa si mangia.
Dieta dell’orologio: esempio menù
La colazione va fatta con carboidrati complessi presenti nei cereali integrali come orzo, avena perché saziano e danno energia rispetto a quelli raffinati. In più, al mattino vengono metabolizzati meglio dal metabolismo, il meccanismo che consente di trasformare il cibo in energia e bruciare di più. Per assicurarsi un pasto completo vanno associati alle fibre, ai grassi buoni e alle proteine.
Lo spuntino di metà mattina o di metà pomeriggio: vietati snack industriali dolci o salati, ricchi di zuccheri e grassi saturi nemici della linea e della salute. Sì invece ad alternative più sane come la frutta secca a guscio, fonte di sostanze nutritive e antiossidanti. Le noci, per esempio, assicurano triptofano, un aminoacido precursore della serotonina e della melatonina, ormoni coinvolti nella regolazione dell’appetito. Apportano poi acidi grassi essenziali come gli Omega 3 e tante fibre che aiutano a placare la fame e prolungare il senso di sazietà. Sì anche alla frutta fresca di stagione.
Pranzo e cena: a pranzo sì a un piatto di verdure di stagione, ricche di fibre che rallentano l’assorbimento di grassi e zuccheri abbinati a una porzione di cereali integrali in chicchi o sotto forma di derivati (pasta, riso integrali ecc.). In questo modo ci si assicura un pasto che ha un buon impatto sulla modulazione dell’insulina, l’ormone che stimola l’appetito. In pratica ci si sente più sazi e si evitano spuntini subito dopo il pasto.
Cena: la cena, che invece deve essere consumato entro le 12 ore dalla colazione deve essere leggero e di facile digestione per favorire il riposo notturno. Il sonno ha un ruolo chiave nella liberazione di ormoni che sono coinvolti nella regolazione dell’appetito, come la grelina, che favorisce la fame e la leptina, che aiuta a sentirsi sazi. A cena quindi spazio a una porzione di verdure di stagione accompagnate dalle proteine di pesce, in particolare quello azzurro, carne magra (pollo, tacchino ecc.), uova o latticini.