La dieta è una terapia e spetta al medico prescriverla valutando lo stato di salute complessivo del paziente. “Perdere peso e dimagrire non sempre coincidono e se si perde peso in modo scorretto si rischia di mettere a repentaglio la propria salute”. Oscar Lucio Leone, medico internista che da anni gestisce un ambulatorio di Dietologia clinica, lo ribadisce con forza, spiegando come sia facile cadere in errore. “Il nostro corpo è fatto di due parti: una magra, composta da scheletro, muscoli, acqua, sangue e organi interni, e una grassa che riveste l’altra e si localizza fra i muscoli e la pelle – racconta il medico – Si dimagrisce se il sistema dietetico in uso consuma il grasso, si deperisce se consuma muscolo, con conseguenze che possono diventare preoccupanti”.
Da qui il consiglio di affidarsi a persone qualificate e preparate nel momento in cui si decide di perdere peso, diffidando sia del ‘fai da te’ che di strutture non abilitate a questo lavoro. “Il sovrappeso e più ancora l’obesità sono patologie, spesso collegate ad altre e la dieta non è altro che una terapia, da prescrivere dopo aver considerato lo stato di salute della persona nella sua totalità – aggiunge Leone – Il professionista più adatto a farlo è senza dubbio il medico dietologo”.
La credenza che sia sufficiente seguire una dieta qualsiasi per dimagrire, quindi, è più che mai sbagliata, così come l’idea che per compilare una dieta basti concentrarsi sulla scelta dei cibi.
“La dieta non si elabora mai partendo dagli alimenti – spiega Leone – Il medico dietologo parte da un progetto che prevede la definizione dei singoli fabbisogni calorici e nutrizionali. Una volta elaborata questa ‘mappa’ si utilizzano programmi specifici per inserire gli alimenti più appropriati”.
Nulla, perciò, è lasciato all’improvvisazione né nella compilazione della dieta né nella valutazione dei risultati, che evidentemente non può limitarsi al semplice uso della bilancia. “L’obiettivo è valutare se la perdita di peso stia avvenendo nel modo corretto e lo strumento più efficace per farlo è l’esame impedenziometrico, che in base alle resistenze dell’organismo alla progressione di cinque onde elettriche a basso voltaggio rileva in ultima analisi la composizione corporea” aggiunge il medico, evidenziando anche l’importanza del supporto da dare ai propri pazienti: “Chi si rivolge a un professionista per dimagrire ha già una forte motivazione. Purtroppo questa energia positiva durante il percorso, per sua natura faticoso, potrebbe venire meno e provocare un abbandono. Sta al medico sostenere il paziente affinché questo non accada”.
Una volta raggiunta una forma fisica gradita e comunque compatibile con il suo stato di salute, il paziente dovrà affrontare un nuovo compito: la difesa del peso raggiunto. “Il successo di un trattamento dietetico – afferma il dottor Leone – non è tanto legato alla quantità dei chili persi, ma alla capacità di mantenere nel tempo il peso raggiunto”.