Vittoria – Dibattito aperto, a Vittoria, e giudizi notevolmente diversi da Cgil e Cna, sul caso di due aziende di imballaggi poste sotto sequestro per mafia e a cui il Comune ipparino ha assegnato spazi all’interno del mercato ortofrutticolo di contrada Fanello. Il sindacato pone l’accento sul fatto che “negli ultimi anni la CGIL di Ragusa si è impegnata nel percorso di sostegno alle aziende sequestrate per mafia nel territorio ragusano nella piena consapevolezza che le misure preventive adottate dagli organi competenti rappresentano da sempre uno dei segni più concreti della presenza dello Stato nella lotta alla mafia”.
E il segretario generale Peppe Scifo commenta “l’esperienza di questi anni ha purtroppo riportato il dato prevalente della chiusura delle aziende poste in amministrazione giudiziaria, per la concausa di diversi fattori che spesso non consentono il proseguo delle attività produttive, con la conseguente perdita dei posti di lavoro.
Nel territorio di Vittoria è importante sostenere le aziende in amministrazione giudiziaria nell’ambito della misure preventive, per permettere il traghettamento dell’economia mafiosa verso l’economia legale per la salvaguardia dei posti di lavoro, ma soprattutto per l’affermazione del principio che la legalità è l’unica strada per affermare il lavoro come strumento di emancipazione e non di sottomissione ai poteri criminali.
L’esperienza della gestione straordinaria nell’ambito delle misure preventive, conclude Peppe Scifo, di queste due aziende dimostra come la mafia dava si lavoro ma in forma irregolare, sotto il ricatto, determinando altri fattori di concorrenza sleale”. Sull’assegnazione di uno spazio all’interno del Mercato ortofrutticolo di contrada Fanello ad imprese che producono imballaggi, imprese sequestrate, non ancora confiscate, dalla “Sezione misure di prevenzione” del Tribunale di Catania. invece la Cna ha inviato una lettera aperta al Prefetto di Ragusa ed al sindaco di Vittoria, lettera che porta le firme di Giuseppe Santocono, presidente Territoriale Cna Ragusa; Giuseppe Fernandez responsabile territoriale Cna Produzione Ragusa; Alessandro D’Antonio, coordinamento locale Cna Produzione Vittoria; Toni D’Antonio, coordinamento locale Cna Produzione Vittoria; Vincenzo Fasalli, coordinamento locale Cna Produzione Vittoria; Giorgio Stracquadanio responsabile Cna sede di Vittoria. In essa si legge “il fatto di per sé è condivisibile, ma ci sorgono alcune perplessità: qual è stato il criterio di assegnazione?
Perché non attendere la confisca di queste imprese? Se per qualsiasi caso le aziende tornassero nelle mani dei vecchi proprietari cosa succederebbe? Il comparto imballaggi è fortemente in crisi. L’aumento delle materie prime per realizzare le cassette per l’ortofrutta (legno, masonite, plastica e carta), insieme ai costi energetici (luce e gasolio), in pochi mesi hanno superato abbondantemente il 50% mettendo in forte crisi non solo le imprese poste sotto sequestro ma anche quelle che operano nella legalità. I dipendenti di queste imprese (quelle che operano nella legalità) sono figli di un dio minore?”. “Nel recente passato – prosegue ancora il documento dell’associazione di categoria – la Cna ha denunciato queste difficoltà pubblicamente e, in diverse riunioni, fatte con le organizzazioni agricole e i concessionari, è stato rivisto il listino prezzi dei vari imballaggi, il tutto è stato sempre comunicato alla Vittoria Mercati.
Considerato che l’intero settore è in difficoltà, lo mettiamo tutto dentro? Inoltre, alle imprese di imballaggi che operano legalmente fuori Vittoria cosa diciamo?
Secondo noi questa scelta, pur se condivisibile, è stata applicata con una certa disattenzione”. “Per il ruolo che lei ricopre e qualora lo ritenesse opportuno – dice ancora la Cna rivolgendosi al prefetto – la invitiamo ad intervenire e siamo disponibili ad un confronto anche con le altre componenti sociali e amministrative. Per la nostra organizzazione il concetto di “sviluppo nella legalità” deve valere per tutte le imprese che operano nel rispetto delle regole e non solo per alcune”. (da.di.)