Roma – “E’ stata una bella partita, sentita da tutte e due le parti: quando si vince segnando un gol è meritato, anche se la Juventus è stata poco fortunata. L’Inter però è stata molto brava”.
Zbigniew Boniek mette sotto la sua lente di ingrandimento il derby d’Italia, andato ieri sera all’Inter su rigore. “Alla fine prevalgono polemiche, accuse e analisi approfondite su cose scontate – sottolinea l’ex attaccante polacco di Juventus e Roma ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1 – L’unica cosa che mi dà fastidio nel calcio di oggi è che calciatori sono forti fisicamente ma cascano come prugne appena toccati o sfiorati da qualcuno”.
Nulla da dire sul rigore assegnato all’Inter da Irrati, ma qualche riflessione è da fare: “Uno che mette il piede sopra quello di un altro compie un fallo, ma è talmente casuale che con il movimento può succedere. Il calcio è dinamico, è chiaro che può capitare: secondo regolamento è rigore, ma non vorrei che ora il calcio assomigliasse al basket, uno sport senza contatto.
E’ un rigore morbido morbido. La ripetizione? Il Var è intervenuto perchè l’arbitro non avrebbe convalidato il gol ma avrebbe dato punizione alla Juve”. Da grande punta del passato, Boniek, 66 anni, vice-presidente dell’Uefa, non può astenersi da una battuta su Dybala: “E’ un grande giocatore, può fare la differenza ma oltre al valore tecnico ci sono procuratori e calciatori che vogliono guadagnare di più. Non ci trovo niente di scandaloso: quando un giocatore va in campo dà il meglio, poi quando scade il contratto chiede di andare a giocare altrove”.
La corsa allo scudetto resta aperta ed emozionante: “Pensavo potesse essere una corsa a quattro, credevo che la Juve si riagganciasse al gruppo, invece dopo la sconfitta di ieri lo stesso Allegri ha detto che per lo scudetto è finita. Una volta l’Inter sembra più forte, un altra il Milan più equilibrato e il Napoli più spumeggiante: può vincere ognuna di queste tre squadre”. E, a proposito dei partenopei, Boniek non può che esaltare il connazionale Piotr Zielinski: “Può fare la differenza in ogni momento, Spalletti ultimamente lo fa partire dalla panchina e se uno come lui non gioca tra i titolari significa che il Napoli è davvero forte. Per me lui è un otto e mezzo, costruisce più che difendere: è uno dei migliori centrocampisti in circolazione”.
Boniek, che si dice anche dispiaciuto per l’assenza dell’Italia di Mancini in Qatar (“Mi spiace molto, sento la delusione perchè tifavo la Nazionale: penso che come squadra meritasse di andare ai Mondiali”), si sofferma infine sugli orrori della guerra in Ucraina “Sono preoccupato soprattutto per gli ucraini: da noi ci sono più di due milioni di famiglie spezzate che cercano un tetto e da mangiare. Il popolo polacco è straordinario, aiuta tutti. Noi le guerre le vediamo a secondo della distanza, anche nello Yemen muoiono donne e bambini. Basta guerre, non possiamo più permettercelo: questa è una tragedia vera, sono contento che l’Uefa dopo quattro giorni abbia escluso le squadre russe. Con i russi non serve la diplomazia, si sentono superiori, c’è bisogno solo delle sanzioni. Ho visto cose atroci che come nonno, marito e padre non si possono accettare”.
(ITALPRESS).