“Ho letto con attenzione la disamina fatta dalla Caritas diocesana di Ragusa sull’incremento delle nuove fasce di povertà, caratterizzate, in pratica, dall’ingresso, in questo spiacevole calderone, di lavoratori che prima stavano in equilibrio e che, adesso, dopo i due anni della pandemia, si trovano in una pesante situazione di difficoltà. Occorre sgravare da subito le fasce medio-popolari di un carico fiscale diventato ormai insostenibile e, soprattutto, è indispensabile incrementare i sostegni contro il caro bollette. Inoltre, sul fronte del rinnovo dei contratti, è necessario assicurare il pieno recupero dell’inflazione reale. E’ tempo, e lo dice la Cisl nazionale, di generare e redistribuire la crescita, tenendo insieme sviluppo e produttività e incremento dei redditi”.
E’ quanto afferma la segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, a proposito delle dinamiche occupazionali che si verificano nell’area iblea. “Lucida – sottolinea ancora Carasi – la disamina del direttore Caritas Leggio. E, devo dire, che sono le principali criticità che riscontriamo in ambito sindacale. I rapporti di lavoro stagionali si sono trasformati in una sorta di boomerang che ha messo gli operatori di determinati settori, rimasti fermi in questi due anni a causa della pandemia, letteralmente al tappeto. Per questo motivo, rilanciamo l’idea di un percorso sostenibile tra tutte le realtà, datoriali e sindacali, operanti su territorio ibleo. Una sorta di Agenzia delle proposte che possa fornire gli spunti più adatti per orientare le dinamiche imprenditoriali e quindi occupazionali. Anche su scala territoriale è necessario un patto sociale che, a più voci, chiarisca qual è la migliore soluzione da adottare per guardare il futuro con maggiore ottimismo. Non possiamo più stare ad aspettare né tantomeno possiamo continuare a piangerci addosso”.