“Il problema reale per il futuro delle aziende agricole non è tanto quello di coprire i costi di produzione per la prossima campagna agraria quanto quello di reperire a tutti gli effetti i mezzi tecnici per impiantarla. E’ un disagio molto serio e consistente rispetto a cui sono necessari tavoli tecnici e una cooperazione tra tutte le associazioni di categoria. E’ questa la principale paura dei produttori agricoli con cui quotidianamente ci confrontiamo”. E’ Nuccia Alboni, titolare di una cooperativa agricola che produce ortofrutta nel Vittoriese e consigliere territoriale di Confcooperative Ragusa, ad esprimersi in questi termini chiarendo che le prossime settimane rischiano di essere dipinte a tinte fosche per tutti coloro che operano nel comparto.
“In questo senso, il ruolo delle associazioni di categoria, ed è quello che stiamo cercando di fare come Confcooperative – prosegue Alboni – non può essere solo quello della lamentela tout court ma è importante avanzare delle proposte, possibilmente formando un fronte unito, e insieme confrontarci con le istituzioni”. Il quadro della situazione? “L’attuale campagna agraria – dice ancora – la finiremo, nonostante i vari rincari subiti in corso d’opera da ottobre a ora (energia, imballaggi, concimi, trasporto), pari a circa il 40%.
Ci mancano, però, le prospettive legate al reperimento dei mezzi tecnici per impiantare una nuova campagna, c’è carenza di concimi, mancanza nel reperire carta per gli imballaggi e soprattutto mancanza di manodopera. Tra le altre proposte da attuare a breve termine: detrazioni sulle fatture per acquisto fertilizzanti e materie plastiche non ammortizzabili, così da ottenere un credito d’imposta da parte dello Stato, credito utilizzabile per compensare pagamenti Irpef, ad esempio, o per le giornate dei nostri dipendenti. E poi è indispensabile agire su costi reali come, ad esempio, quelli per l’acquisto della copertura delle serre, dei panetti per il fuorisuolo, insomma tutto ciò che serve al ciclo produttivo. Per noi produttori potrebbe essere una importante boccata d’ossigeno senza dimenticare un’altra voce che potrebbe esserci d’aiuto legata alle tariffe più agevolate per l’elettricità concernente la produzione agricola anche se sappiamo che si tratta di un aspetto che le compagnie non vogliono neppure prendere in considerazione. Ma qualcosa occorre fare. E, ancora, si potrebbe pure puntare a un fondo per la sostenibilità economica allo scopo di aiutare quelle aziende che non riuscendo più a coprire i costi rischiano di non reggersi, visto che non potranno remunerare i dipendenti, esponendo l’intero settore al rischio di incremento del lavoro nero. Insomma, un ritorno al passato di cui non si sente affatto il bisogno”.
E il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino, interviene sottolineando che, “proprio in questa fase, occorre prendere atto dell’avvio dei contratti di filiera attraverso il Pnrr. Si tratta – aggiunge – di uno strumento che potrebbe consentire all’intero settore dell’agroalimentare di respirare un poco di più. Per quanto ci riguarda, continuiamo ad essere presenti sul territorio, rimanendo attenti alle esigenze delle imprese del comparto e indicando quali potrebbero essere le potenziali soluzioni. Dobbiamo avere una visione prospettica con sguardo sul futuro se vogliamo cercare di uscirne fuori. Altrimenti, la situazione rischia inevitabilmente di precipitare”.