Strasburgo – “Le istituzioni che i nostri predecessori hanno costruito negli scorsi decenni hanno servito bene i cittadini europei, ma sono inadeguate per la realtà che ci si manifesta oggi davanti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento, al Parlamento Europeo di Strasburgo, sullo stato dell’Unione e il suo futuro. “La pandemia e la guerra hanno chiamato le istituzioni europee a responsabilità mai assunte fino ad ora – ha aggiunto -. Il quadro geopolitico è in rapida e profonda trasformazione. Dobbiamo muoverci con la massima celerità”. Per Draghi “abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso – dall’economia, all’energia, alla sicurezza. Se ciò richiede l’inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia”.
“La guerra in Ucraina pone l’Unione Europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica. E che avviene mentre i nostri Paesi sono ancora alle prese con le conseguenze della maggiore emergenza sanitaria degli ultimi cento anni”, ha sottolineato Draghi.
“La risposta europea alla pandemia è stata unitaria, coraggiosa, efficace – ha aggiunto -. La ricerca scientifica ci ha consegnato, con una rapidità senza precedenti, vaccini capaci di frenare il contagio, di abbattere in modo drastico la severità della malattia”. Il premier ha ricordato: “Abbiamo organizzato la più imponente campagna di vaccinazione della storia recente, che ci ha permesso di salvare vite, riportare i ragazzi a scuola, far ripartire l’economia. Abbiamo approvato il Next Generation EU, il primo grande progetto di ricostruzione europea, finanziato con il contributo di tutti, per venire incontro alle esigenze di ciascuno. La stessa prontezza e determinazione – ha detto ancora Draghi -, lo stesso spirito di solidarietà, ci devono guidare nelle sfide che abbiamo davanti oggi”.
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(ITALPRESS).