Comiso – Il tradizionale scampanio di mezzodì ha dato il via, ieri, ai solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata. Un momento molto atteso, a Comiso, per i devoti e per i fedeli.
A predicare il Settenario il sacerdote Salvatore Frasca. Dopo la celebrazione eucaristica, ieri, il tradizionale canto della “Sittina”. Per sette giorni, in preparazione alla Festa, al termine della messa vespertina, il canto vibrante e ricco di pathos di due tenori e un baritono fa rivivere ai fedeli i dolori di Maria.
Il testo dialettale di origine antichissima è composto da sette strofe, ciascuna di otto ottonari piani, e parla dei sette dolori di Maria: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine di ciascuna “spada” l’assemblea, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprime l’adesione di ciascuno al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. Chiude questa singolare pratica devozionale l’Offerta: una preghiera di compunzione per i peccati e di proponimento di conversione sull’esempio di Maria.
Domani, invece, un altro momento molto atteso è quello della raccolta dei doni per la tradizionale cena gastronomica. Si comincia dalle 9,30.
Il comitato, accompagnato dai corpi bandistici e da una colorata sfilata di carretti siciliani, percorre le vie della città raggiungendo i tavoli riccamente addobbati e imbanditi dai tanti fedeli.
Nei giorni precedenti la cena, nei vari quartieri, ci si organizza per preparare queste lunghe tavolate dove si trova di tutto: dalla pasta alla frutta, dai biscotti ai dolci di ogni tipo, pane, ortaggi, l’immancabile vino e quanto di più è gradito al palato dei tanti cittadini comisani che partecipano al tradizionale evento.
Alle 12, sempre domani, sulla scalinata della chiesa di San Biagio, i bambini dell’Inno si uniscono al corteo festoso, per beneficiare di un bel giretto sui carretti siciliani, e si conclude così in piazza la raccolta dei doni.
Nel pomeriggio poi al banditore è richiesta voce, abilità e simpatia per vendere all’asta i beni raccolti e questo rito va avanti fino a tarda sera.
Parte del ricavato e dei doni raccolti saranno devoluti poi in beneficenza per le famiglie bisognose.