Cresca la diffusione delle due nuove sottovarianti Omicron 4 e 5, più contagiose e con sintomi diversi e più particolari come ad esempio vertigini, dolori a stomaco e mal di orecchio.
In Italia al momento è stata isolata solo la variante Omicron 4 in un laboratorio di Monza mentre la variante Omicron 5 già diffusa in altri Paesi europei, secondo gli esperti potrebbe arrivare presto anche in Italia.
Le nuove sottovarianti sono più contagiose di BA.2 ed immunoevasive, ovvero riescono a contagiare anche chi è guarito da qualche mese da Omicron 1.
Covid: quali sono i sintomi di Omicron 4 e 5?
Secondo gli esperti, le due nuove varianti causano meno colpi di tosse, ma più naso che cola, meno febbre ma più spossatezza. E ancora, vertigini, dolori a stomaco e addome e male all’orecchio.
In un’intervista a Money.it, Massimo Andreoni, primario di Infettologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, ha spiegato che occorre prestare attenzione perché Omicron e le sue varianti non sono un raffreddore: «Anche queste varianti possono determinare polmoniti.
Abbiamo sempre una certa numerosità di decessi, perché nelle persone fragili e negli anziani Omicron può sfociare in malattia severa».
Omicron 4 e 5, ecco da dove vengono e quanto sono contagiose
Come Omicron 1, anche le due nuove varianti arrivano dal Sudafrica. La prima sequenzazione di Omicron 4 risalirebbe a gennaio, mentre quello di Omicron 5 a febbraio.
A facilitare i monitoraggi delle autorità sanitarie sudafricane, il fatto che «la maggioranza delle sequenze BA.4 e BA.5 presentano la cosiddetta delezione 69-70, in gran parte non presente nelle sequenze BA.2».
Ma cosa vuol dire? La delezione 69-70 si traduce in un aumento della contagiosità dell’8% (Omicron 4) e del 12% (Omicron 5) rispetto alla precedente Omicron 2. Da marzo ad aprile, i contagi sono passati da mille a 6 mila e le subvarianti 4 e 5 dal 5% al 50% dei casi. Spartendosi la «piazza» a metà fra l’una e l’altra.
Ricoveri e decessi, però, in sudafrica sono aumentati in modo lieve.