Termini Imerese – Nonostante la tradizione continui a confonderle e qualificarle con le stesse denominazioni, cappidduzzi, edicole, altarini, le edicole votive e le cappelle sono totalmente differenti come provenienza, come storia, come funzione: a protezione della casa e della famiglia la prima, spazio e luogo virtuale al servizio della comunità la seconda. Non a caso a Termini Imerese si contano ben 142 edicole votive sparse per la città e solamente 17 cappelle.
E saranno appunto queste ultime, che puntellano il paesaggio urbano, ad essere oggetto di una visita guidata promossa da BCsicilia di Termini Imerese che si terrà domenica 15 maggio 2022 alle ore 9,30 con partenza da via Giacinto Lo Faso a Termini Imerese.
L’iniziativa si tiene nell’ambito dell’Infiorata Termitana promossa dai Maestri infioratori, in collaborazione con il Santuario della Madonna della Consolazione, che ricopriranno nella stessa giornata di un tappeto di fiori la via Giacinto Lo Faso. La visita sarà guidata da Alfonso Lo Cascio, Presidente Regionale di BCsicilia che illustrerà le cappelle della città alta.
Anche se spesso i rispettivi termini, edicola e cappella, vengono utilizzati come sinonimi, hanno un retroterra cultuale e una tradizione diversa. L’abitudine di posizionare sulle facciate degli edifici delle immagini sacre risale all’antica civiltà romana e trae origine dal culto dei Lares (i Lari, appunto Dei protettori della casa) A differenza dell’edicola la cappella si pone invece come una “piccola chiesa” fuori dall’edificio sacro, che per natura ricopre questo ruolo, un “luogo di culto” degli abitanti del vicolo, della strada, del quartiere.
Una cappella a differenza dell’edicola non protegge una casa o una famiglia, nemmeno quella a cui viene accostata fisicamente, ma proietta uno spazio sacro a servizio dell’ecclesia.
Nella foto la monumentale Cappella dell’Immacolata di Porta Palermo.