Ragusa – E’ possibile destrutturare, e a quale prezzo, le arti visive rinunciando ad un’estensione fisica di verifica delle pratiche espressive ed estetiche che vada oltre il diluirsi nella realtà virtuale del web a cui, per circa due anni, ci ha in ampia parte relegato l’emergenza pandemica? E’ l’interrogativo che la rinata galleria Clou di Ragusa, trasferita in una nuova e più grande sede, con il primo nuovo progetto artistico dal titolo “Spazio minimo” pone dal prossimo 21 maggio a dieci artisti affinché attraverso la loro ricerca possano darci una risposta.
Un microscopico invisibile virus ci ha costretto a riorganizzare le nostre vite nello spazio di un’abitazione, tra quattro mura abbiamo dovuto adattare le nostre attività e le nostre relazioni.
Inaspettatamente e improvvisamente i nostri corpi hanno dovuto ridefinire i rapporti tra spazio intimo e spazio sociale, la tecnologia ci è venuta in soccorso per opporre una forma di resistenza che ci evitasse di sprofondare nell’isolamento più totale.
Cosa resta e come ci ha cambiato questo tempo? Ci ha costretti o ci ha offerto nuove opportunità?
Dieci gli artisti in mostra: Daniele Alonge, Rosario Antoci, Carmen Cardillo, Giuseppe Colombo, Alice Grassi, Sebastiano Mortellaro, Cosimo Piediscalzi, Giacomo Rizzo, Samantha Torrisi, Piero Zuccaro, tutti siciliani con un consolidato background espositivo nazionale ed internazionale. Con la produzione di un piccolo “artist notebook”, con le copertine su cui saranno riprodotte le opere degli artisti presenti, “Spazio minimo” metaforicamente offre un oggetto fisico su cui appuntare, scrivere e disegnare idee, pensieri e progetti per ripartire. Da soli e insieme.
Nata nel 2012 nel centro storico di Ragusa e dopo uno stop di qualche anno, la galleria d’arte contemporanea Clou, con un’attività espositiva che vede protagonisti artisti di rilievo nazionale e internazionale, “rinasce” con un nuovo progetto: creare un luogo (non solo fisico) di ricerca e promozione dei linguaggi specifici e trasversali di cui si nutre l’arte del presente, una piattaforma aperta anche alla letteratura, alla musica, al cinema, creando uno spazio di dialogo tra artisti e comunità. Con la riapertura della nuova più grande sede (con due ingressi, in via Dott. Pluchino, 16 e via Leonardo Da Vinci 12B a Ragusa), ricavata all’interno di un’ex centrale telefonica riqualificata e con un annesso giardino, Clou sollecita la città sulla necessità di uno spazio di confronto, di dibattito e dunque pure espositivo, dove poter continuare a discutere, emozionarsi e fruire dell’arte di oggi come irrinunciabile corollario al mantenimento di una sensibilità collettiva che sappia anche tutelare e valorizzare la ricchezza del patrimonio artistico che abbiamo ricevuto in eredità.
“Spazio minimo” potrà essere fruita fino al 30 giugno prossimo (tutti i giorni dalle 17 alle 20 escluso la domenica, mercoledì chiuso). Per info e contatti è possibile scrivere a clou.circolodarte@gmail.com o contattare il numero 3313801696.