Ragusa – I risultati del progetto “Canestrum casei”, sostenuto da Ager-Agroalimentare e ricerca, salveranno quindici formaggi del Sud-Italia a forte rischio di estinzione.
Dalla ricerca la soluzione per salvare le produzioni lattiero-casearie del territorio di cinque regioni del Sud Italia grazie a qualità, sostenibilità, organizzazione dell’offerta e marketing. Il mix vincente nasce dall’idea del gruppo di ricerca del progetto Canestrum casei, che per oltre tre anni ha visto fianco a fianco ricercatori e allevatori per valorizzare quindici formaggi tipici del Sud Italia, fortemente legati ai territori di produzione, ottenuti con tecniche sostenibili e dotati di un elevato valore nutrizionale poco o nulla conosciuto e che la ricerca ha reso evidente.
I risultati di questo lavoro saranno presentati durante l’incontro “Modelli di sviluppo sostenibile delle produzioni animali: i risultati del progetto Ager Canestrum casei” che si terrà lunedì 6 giugno dalle 9.30 alle 13 presso l’Università di Palermo e fruibile on line.
L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali in collaborazione con ASPA, l’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali, e con il supporto di Ager-Agroalimentare e ricerca, l’ente che associa un gruppo di Fondazioni di origine bancaria che stanno sostenendo il progetto.
Dopo i saluti istituzionali, prevista la partecipazione del prof. Nicolò P.P. Macciotta Presidente ASPA, inizieranno i lavori tecnici, moderati dal prof. Massimo Todaro dell’Università di Palermo e coordinatore scientifico di Canestrum Casei. Ad aprire gli interventi il prof. Salvatore Claps del CREA, che illustrerà il modello di sviluppo sostenibile messo a punto dal progetto e candidato ad essere preso a riferimento dall’European Animal Task Force per definire il programma delle azioni strategiche a favore delle produzioni animali. Successivamente, i ricercatori approfondiranno il lavoro svolto in questi anni che ha permesso di definire il modello, presentando i risultati delle analisi sulle grandi qualità nutrizionali e salutistiche dei quindici formaggi e le tecniche di produzione in grado di preservare queste qualità. A seguire, i risultati degli studi del comportamento dei consumatori, che hanno portato a specifiche e innovative strategie di marketing, di comunicazione e di vendita collettiva dei formaggi anche attraverso nuove esperienze di organizzazione dell’offerta. L’incontro si concluderà con l’intervento del prof. Giuseppe Licitra dell’Università di Catania, che evidenzierà le specifiche azioni di promozione e comunicazione che hanno permesso di dare una nuova immagine ai latticini selezionati dal progetto.
I formaggi sono prodotti in Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna e sono: Ragusano DOP, Provola dei Nebrodi, Piacentinu Ennese DOP, Pecorino Siciliano DOP, Vastedda della Valle del Belìce DOP, Caciocavallo Palermitano, Maiorchino, Caprino Nicastrese, Fiore Sardo DOP, Casizolu del Montiferru, Pecorino di Filiano DOP, Canestrato di Moliterno IGP, Pecorino Carmasciano, Caciocavallo Podolico, Cacioricotta.
Le ricerche, svolte in partenariato, hanno visto il coinvolgimento dei seguenti enti e istituti: Università di Palermo, Università di Messina, Fondazione Magna Graecia, Università della Basilicata, CREA, Fondazione MEDES, AGRIS Sardegna, IULM, Università di Catania. (Foto comunicato)