Anche se preannunciata dall’assessore ai lavori pubblici Gianni Giuffrida nel tardo pomeriggio del 31 maggio, l’ordinanza per il divieto di utilizzo dell’acqua potabile nelle zone rivierasche di Marina di Ragusa, da Santa Barbara fino a via Pescara, ordinanza arrivata poi nel pomeriggio del 1° giugno intoro alle 18, ha lasciato sbigottiti i cittadini che si apprestavano a trascorrere serenamente questo primo vero e proprio inizio della stagione estiva, complici anche le magnifiche condizioni atmosferiche. Ricordiamo che il divieto di uso dell’acqua potabile a Marina era stato preannunciato ed inserito dall’assessore ai lavori pubblici Giuffrida in una dichiarazione complessiva sullo stato idrico dell’intera città in cui i “faremo” relativi all’attivazione dei pozzi ex Asi, al collaudo del potabilizzatore di Cameni, alla messa in funzione del denitrificatore a monte di Marina, erano sicuramente più evidenti di un “abbiamo fatto questo e quell’altro e siamo usciti dalla emergenza idrica”.
E l’ordinanza relativa a Marina di Ragusa, ma del resto tutta la situazione di crisi idrica, torna ad essere oggetto, a due giorni di distanza dalla precedente, di un durissima nota del segretario cittadino del Pd. Peppe Calabrese che laconicamente esodisce “i cittadini sono stanchi” e prosegue “i cittadini ragusani stanno perdendo la pazienza a causa dei continui problemi al servizio idrico in città: guasti continui, acqua non potabile per interi quartieri, reti idriche assenti nelle contrade, impianti mai messi a regime. Cassì e la sua giunta risolvano i problemi definitivamente o lascino ad altri il compito di amministrare Ragusa”. Poi Calabrese ricorda “giusto ieri(il 31 maggio n.d.r.) abbiamo denunciato che interi quartieri ragusani soffrono da non si sa più quanto tempo di una costante crisi idrica per la quale l’amministrazione sembra non riuscire a trovare una soluzione. Ora la notizia che per buona parte di Marina di Ragusa l’acqua non è potabile, come già accaduto a gennaio, ed è servita una nuova ordinanza che ne vieta l’uso per fini alimentari.
Le temperature di questi giorni dimostrano che siamo già in estate, il quartiere rivierasco a breve si popolerà di decine di migliaia di villeggianti e riteniamo assurdo che continuino a verificarsi situazioni del genere. Ragusa aveva un denitrificatore funzionante che veniva immediatamente attivato quando emergevano problemi di contaminazione del’acqua, ma ad oggi ciò non avviene. La conseguenza è che le abitazioni in quelle zone di Marina di Ragusa ricomprese nell’ordinanza hanno i serbatoi pieni di acqua inquinata che dimostra l’inefficienza di questa amministrazione”. Poi il segretario dem ragusano conclude “il Partito Democratico di Ragusa continua a ricevere quotidiane segnalazioni e lamentele, a dimostrazione del fatto che i nostri concittadini sono esausti: se Cassì e i suoi non sono in grado di risolvere i problemi se ne vadano a casa”. E proprio dalla frazione marinara ragusana arriva forte la voce critica di Angelo Laporta, presidente di Territorio di Marina di Ragusa che parla di “ennesimo disastro dell’amministrazione Cassì, totalmete incapace di gestire l’emergnza idrica che attanaglia, da mesi, una parte considerevole di Marina di Ragusa”. Laporta infatti si chiede retoricamente come dovranno comportarsi i cittadini che in migliaia si sono riversati nella località estiva per il lungo fine settimana di inizio giugno, lamenta la mancata messa in opera del potabilizzatore di contrada Camemi e conclude parlando anch’egli di “disastro non solo politico ma di programmazione delle cose essenziali. (daniele distefano)