Cremona – Il giorno dopo il primo Cremona Pride, è tempo di polemiche nel capoluogo lombardo. Sotto accusa, in particolare, l’esibizione in corteo di una bambola a grandezza naturale, travestita da Madonna, con i seni scoperti.
Una rappresentazione giudicata blasfema, subito contestata sui social, dove nel mirino è finito in particolare il sindaco, Gianluca Galimberti, per il patrocinio concesso all’evento.
“Non è cosi, con questo modo squallido e irrispettoso della fede cristiana, che si rivendicano i diritti” si è alzato il coro di diversi esponenti locali della destra, dalla Lega a Forza Italia a Fratelli d’Italia. E soprattutto, a sorpresa vista la riservatezza, è arrivata la critica garbata nei toni ma dura nei contenuti di Giovanni Arvedi, imprenditore dell’acciaio (del suo gruppo le acciaierie di Cremona e di Terni), patron della Cremonese appena riportata in serie A e mecenate che in citta ha costruito, fra altro, il Museo del Violino.
Di fronte alle immagini della “Vergine Maria” portata su un baldacchino con i seni di fuori, ha commentato che “questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta all’omofonia e alle discriminazioni. Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altrui’, esprimendo “stupore e rammarico” per il fatto che nessuna autorità sia intervenuta.