L’ictus è una delle patologie più diffuse al mondo oltre ad essere la quinta causa di morte. E’ importante quindi saper interpretare i segnali che ci manda il nostro corpo per capire stiamo avendo un ictus. Ma come capire e quali sono i sintomi con cui si manifesta l’ictus?
Spesso il nostro cervello può fare brutti scherzi. Sono innumerevoli i segnali che può lanciarci per mandarci un allarme o, semplicemente, per confonderci le idee.
Tuttavia, una corretta conoscenza riguardo quelli che possono essere importanti segnali di pericolo può fare la differenza in materia di prevenzione.
Ictus ischemico e ictus emorragico: la differenza
Le tipologie di ictus sono due: l’ictus ischemico e l’ictus emorragico. L’ictus ischemico è il più frequente e si verifica in seguito alla comparsa – all’interno di un’arteria che irrora il cervello – di un trombo, un coagulo di sangue che restringe il diametro del vaso. Questo evento interrompe o limita in quella zona la circolazione del sangue, con conseguente ischemia delle cellule nervose, che smettono di funzionare.
L’ictus emorragico è invece un evento più raro, ma più serio e può rivelarsi fatale. La rottura di un vaso sanguigno causa la fuoriuscita di sangue che invade le aree cerebrali limitrofe. Si hanno così difficoltà a parlare e a comprendere le parole altrui, visione doppia oppure offuscata, impossibilità a muovere una metà del corpo.
Ictus: con quali sintomi si manifesta?
I segnali più frequenti sono:
Improvviso intorpidimento o debolezza a livello del viso, del braccio o della gamba di una metà del corpo
Senso di confusione improvvisa
Difficoltà a parlare e a capire quanto viene detto dagli altri
Improvvisa difficoltà visiva da un occhio
Difficoltà nella deambulazione, spesso associata a vertigini e a difficoltà nella coordinazione
Forte mal di testa fulmineo, senza causa nota o apparente
Nausea e vomito
Ictus: chi colpisce?
Sebbene l’ictus colpisca più comunemente le persone che hanno superato i 65 anni, un caso su centomila riguarda pazienti con meno di 45 anni. A incidere, i fattori di rischio, sempre più comuni anche nei più giovani: sovrappeso e obesità, cattiva alimentazione e vizio del fumo. Gioca dunque un ruolo fondamentale lo stile di vita ed è dunque importante assicurarsi, fin da bambini, un’alimentazione sana, con poco sale, pochi grassi animali e ricca di frutta, verdura e proteine vegetali. È bene poi non fumare e svolgere costante attività fisica, sia per favorire la circolazione, sia per contrastare il sovrappeso.
L’effetto protettivo degli estrogeni (ormoni femminili) sul sistema cardiovascolare ha fatto a lungo ritenere che l’ictus riguardasse prevalentemente gli uomini. L’incidenza di uno scorretto stile di vita però riguarda anche le donne e il 43% dei casi di ictus è al femminile.
Ictus: cosa fare e come si interviene in caso di ictus ischemico?
In caso di ictus ischemico si utilizzano farmaci trombolitici o fibrinolitici per via endovenosa, in grado di sciogliere il trombo che causa l’ostruzione dell’arteria, ristabilendo così il normale flusso di sangue. È importante riconoscere i sintomi al più presto perché la cura deve essere tempestiva: i farmaci devono infatti essere somministrati entro 4 ore e mezza dalla comparsa dei sintomi.
È possibile poi intervenire con trombectomia meccanica, aspirazione o rimozione del trombo dall’arteria attraverso piccoli strumenti. Per l’ictus emorragico è invece necessario controllare la pressione con terapia farmacologica e nei casi più seri occorre un intervento chirurgico.