Ragusa – Lanciate le prime pietre (la dichiarazioe del presidente del consiglio comunale Fabrizio Ilardo e la posizione dura e polemica del capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli) nell’acqua stagnante della palude della permanente chiusura del reparto di Pediatria dell’Ospedale ragusano Giovanni Paolo II°, l’argomento continua a tenere banco nell’attenzione della politica a vari livelli. Il consigliere comunale di Ragusa prossima, Gianni Iurato interviene con una lunga nota in cui traccia quello che secondo il suo parere dovrebbe essere in cronoprogramma della discusisone, ovvero prima un confronto con i vertici dell’Asp e poi un consiglio comunale aperto sulla vicenda . E spiega “dico da subito che, prima di auspicare un qualsiasi Consiglio comunale aperto o chiuso patrocinato da chicchessia, sarebbe più opportuno, secondo me, che tutti i gruppi consiliari, Amministrazione compresa, si incontrassero tra loro prima e con la nuova dirigenza Asp dopo, per discutere sulle grandi criticità sanitarie che la nostra città ha (criticità comuni a tanti altri Comuni d’Italia).
Solo dopo esserci confrontati tra di noi e subito dopo con l’Asp ha senso convocare un Consiglio comunale aperto, presente anche l’Asp, per informare con cognizione di causa i cittadini su un eventuale riordino dei reparti ospedalieri. Convocare un Consiglio prima di aver consumato questi due passaggi servirebbe solo a cavalcare politicamente la protesta senza illustrare soluzioni”. Il consigliere traccia quindi il quadro delle criticità “tra queste la mancanza bisognevole di medici anestesisti e di pronto soccorso in primis, per poi affrontare contestualmente la questione Pediatria, la questione della Neurologia che da anni aspetta di essere impiantata a Ragusa (vedi sentenza Tar del 2019), il mancato uso di 2 modernissimi elisoccorso adibiti all’atterraggio notturno degli elicotteri nonché sul servizio delle liste di attesa per i servizi sanitari di prevenzione e di risoluzioni delle varie patologie gravi e meno gravi. Abbiamo, altresì, la necessità di verificare anche lo stato dei lavori del nuovo reparto di Pediatria posto al piano terra del Giovanni Paolo II, lavori che Aliquò avviò all’inizio del 2021. Non abbiamo bisogno, particolarmente nel campo sanitario che ha una amministrazione indipendente, di dimostrare ad una parte di cittadini quanto siamo attivi politicamente ma abbiamo il dovere umanamente di occuparci e di chiedere conto e ragione per una Sanità sempre più efficiente, bastevole di uomini e mezzi”. “Tutto ciò – aggiunge Iurato – per il bene di tutte le famiglie di questa comunità che giornalmente purtroppo devono accedere ai servizi sanitari. Lasciamo perdere nel campo della Sanità le divisioni o le sterili diatribe politiche perché nessuno di noi, io per primo, facciamo una bella figura”. In apertura della propria nota Gianni Iurato aveva voluto ricordare che “tutti i gruppi consiliari, in piena seconda ondata di pandemia, parteciparono ad una storica riunione presso il Comune di Ragusa, con il dott. Aliquò, il quale, per la prima volta dall’inizio della pandemia, ci illustrò il lavoro antiCovid svolto e le future scelte sanitarie-organizzative-gestionali che avrebbe assunto come Asp iblea, ivi compresa la chiusura di Pediatria a Ragusa e il ridimensionamento di altri reparti per far posto, al Giovanni Paolo II, ad un adeguato reparto Malattie infettive-Rianimazione visto che, soprattutto per mancanza di medici rianimatori e anche posti letto, il Paternò Arezzo di Ibla non risultava più idoneo. Era una sera di fine ottobre 2020”. In quella sede – continua Iurato – fui molto, ma molto, critico su alcune scelte del dott. Aliquò, tant’è che tre giorni dopo coinvolsi l’opinione pubblica con ripetuti interventi pubblici sulla paventata chiusura del reparto di Pediatria e non solo. Allora, in quel periodo del 2020, è certo che non si registrarono reazioni pubbliche di chicchessia sulla chiusura di Pediatria, se non la sola voce solitaria di Ragusa Prossima. Oggi che il dott. Aliquò lascia Ragusa per altri incarichi, si grida alla “rivolta cittadina” che mi lascia a dir poco sgomento. Premesso ciò è necessario andare avanti e lasciare perdere una volta per sempre stupide quanto mai inutili maternità sulla problematica Pediatria che è seria e complessa ma non è certamente l’unica criticità sanitaria in città”. Ed intanto la vicenda della Pediatria la parlamentare regionale 5 stelle Stefania Campo la fa approdare con una interrogazione nei palazzi del Governo Musumeci come prima firmataria di un apposito atto sull’argomento.
Campo afferma “la questione relativa alla mancata apertura del reparto di Pediatria dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa è assolutamente inaccettabile e Musumeci, che in queste settimane è in tour elettorale a raccontare una Sicilia assai diversa da quella reale, e la sua Giunta, ne devono dare conto ai cittadini”. Poi la parlamentare pentastellata ragusana entra nei dettagli “è il momento che Musumeci dica chiaramente quali azioni intenda intraprendere con urgenza per permettere, anche derogando alle ordinarie norme sul reclutamento del personale sanitario, al reparto di potere finalmente aprire ed espletare a pieno il proprio potenziale. Parliamo di un reparto che nonostante sia pronto dal 2020, continua a rimanere chiuso e che si è pensato pure di trasferirlo al pian terreno per beneficiare di un piccolo giardino per i bimbi ricoverati”. La problematica, com’è noto, riguarda infatti la mancanza di personale, ovvero un primario, 8 medici di reparto, 1 caposala, 12 infermieri e 3 ausiliari. “I medici – continua Stefania Campo – non sono stati ancora individuati nonostante le 17 delibere con cui l’Asp di Ragusa, dal 2020, ha cercato di reperire pediatri da inserire nell’organico degli ospedali iblei; pertanto al Giovanni Paolo II è a garantita soltanto l’attività ambulatoriale, ma per i ricoveri i bambini vengono dirottati agli ospedali di Vittoria o di Modica, dove i reparti di Pediatria sono completi”. Lo scorso 26 maggio è intanto scaduto il bando per la graduatoria di medici da impiegare nel reparto, e si è in attesa dell’esito. “E’ intollerabile – conclude la parlamentare – che il più nuovo e moderno ospedale dell’ex provincia di Ragusa, situato oltretutto nel capoluogo, non possa contare su un reparto destinato a una categoria sociale fragile ed è inammissibile che le famiglie di Ragusa siano costrette a ricorrere ad altri ospedali della provincia soprattutto se versano in condizioni di urgenza/emergenza che richiedano il ricovero, avendo a disposizione un reparto dedicato, ma chiuso da anni. Musumeci trovi il tempo, tra un comizio e l’altro, per dare risposte serie ai cittadini”. (daniele distefano).