Catania – Terza Edizione del Music Opera Festival con un doppio appuntamento proposto da NèonTeatro, due spettacoli con unico ingresso: il mito di Prometeo e le Concrete Utopie a Catania.
Prometeo è la tragedia dell’eroe che dona dignità agli uomini strappandoli al destino di una vita misera, togliendo dalle loro spalle il fardello della ferinità, liberandoli dalla prigione che cancella ogni speranza di libertà e di felicità.
Egli diede agli umani un viso rivolto verso l’alto, e ordinò loro di guardare il cielo, di fissare, eretti, il firmamento pieno di stelle.
Assumendo sopra di sé il conflitto con la divinità, Prometeo ha liberato la stirpe degli uomini dal confronto con gli dèi e li ha resi artefici della loro storia e della loro realtà, come scrive il critico Del Corno.
Personaggio esaltato dagli spiriti romantici, Prometeo è archetipo dell’uomo in contrasto contro il potere tirannico, che però soccombe di fronte all’ira di Zeus.
Gli allievi del laboratorio teatrale del Liceo “Boggio Lera” rendono tutto questo attraverso un lavoro corale che coinvolge corpo, voce, movimento in cui ognuno esprime le proprie potenzialità, si sente sia protagonista sia elemento di un gruppo coeso con uguali motivazioni e obiettivi.
Iniziato due anni fa e interrotto a causa della pandemia che ha proiettato tutti in una realtà nuova e quasi estraniante, il progetto, ripreso quest’anno, è stato come una sorta di rivincita, di riscatto dalla paura e un proiettarsi verso un mondo di ritrovata serenità e libertà.
Con Concrete Utopie, invece, si raccoglie “il fiore più grande del mondo che fiorisce sopra una pagina bianca seminato dalle parole del più grande seminatore di parole: José Saramago.
A questo racconto si ispira l’azione di CONCRETE UTOPIE, con giovani dell’ “IIS. Abramo Lincoln”, tutor il Prof. Paolo Patrinicola, a conclusione del laboratorio teatrale condotto da Monica Felloni, Manuela Partanni e Piero Ristagno, dell’Associazione culturale Nèon.
CONCRETE UTOPIE si ispira a questo racconto e attesta possibile il ribaltamento della realtà, del luogo comune del pensare e del fare dentro limiti prefissati, per segnalare che dentro la stessa realtà vi stanno posti non esplorati, non vissuti, ai quali è sempre possibile accedere con misurata passione e determinazione. E si impara, infine, che i fiori di notte non perdono i colori.