Ragusa – Il Consorzio universitario della provincia di Ragusa guarda sempre più avanti. E lo fa con un appuntamento che ha dello straordinario.
Sabato 18 giugno, infatti, dalle 9,30 alle 18, nella sede del consorzio, si terrà il primo seminario sul “Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello stile di vita mediterraneo”.
Il Cui è stato delegato dal promotore Comune di Caltanissetta a costituire un polo ibleo che comprende i territori di Ragusa e Siracusa.
Il seminario sarà aperto con la presentazione del parco mondiale per la condivisione di visione e modello filosofico, strategia ed operatività che dovrà necessariamente coinvolgere il territorio ibleo in tutte le espressioni istituzionali, culturali, sociali e vitali.
Inoltre, l’occasione sarà utile per portare avanti una tavola rotonda che avrà la finalità di attivare un comitato promotore di saggi che affiancherà le figure del delegato istituzionale, il presidente Cui Pinuccio Lavima, e del delegato tecnico esecutivo, Roberto Garaffa, delegato dal Comune di Caltanissetta, che lavorerà in stretta sinergia con il prof. Giuseppe De Santis, coordinatore progettuale del parco.
“Stiamo aderendo – dice il presidente del Cui, Pinuccio Lavima – a un progetto di sviluppo territoriale di area vasta che, grazie ad un patto di comunità, riesce a coinvolgere circa 300 partner pubblici, privati e sociali, che insistono nei territori dei Peloritani, Madonie, Sicani, sul versante occidentale dell’Etna e dell’altipiano degli Iblei, o ancora in territori e Comuni presenti nei territori del Nisseno, dell’Agrigentino, dell’Ennese, del Palermitano e del Catanese.
L’obiettivo primario di questo progetto è quello di preservare la dieta mediterranea quale bene protetto e inserito nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’Unesco.
Caltanissetta è la città capofila del progetto, la nostra sarà una delle articolazioni territoriali che si sta strutturando in Sicilia. Tra l’altro, proprio di recente, il 12 maggio scorso, la Regione ha promulgato una legge che regolamenta le attività del parco”. Questo progetto sulla dieta mediterranea si ispira e sottende l’accezione del termine greco “dìaita”, «stile di vita»; sottolineando con questo termine, abitualmente nelle regioni del bacino del Mediterraneo, l’insieme degli alimenti e dei comportamenti alimentari insieme agli stili di vita che gli esseri umani fanno per nutrirsi.
“Oltre ad essere un progetto culturale e sociale, il primo Parco mondiale, policentrico e diffuso dello stile di vita mediterraneo – aggiunge Lavima – è stato pensato anche per uno sviluppo concreto del territorio e punta prevalentemente a raggiungere obiettivi di crescita importanti nei due settori dell’agricoltura e del turismo, principali pilastri dell’economia siciliana.
Stiamo parlando della possibilità di potere contare su un “Partenariato delle comunità dello stile di vita mediterraneo” finalizzato a condividere e diffondere gli obiettivi del piano strategico e le azioni del progetto, che punta alla promozione integrata e in particolare a potenziare e qualificare la filiera agricola, agroindustriale ed enogastronomica, sia nei mercati internazionali che nei mercati interni, nonché a incrementare e diffondere il turismo di qualità, regionale, nazionale e internazionale dei territori coinvolti, così come il turismo lento e il turismo relazionale ed esperienziale”.