E’ stato un interrogatorio drammatico quello di Martina Patti, la madre che ha ucciso la sua bambina di 5 anni Elena Del Pozzo con un coltello da cucina.
Ha confessato completamente.
Ha detto di aver ucciso la figlia di 5 anni a coltellate fra le scapole colpendola più volte. Poi corpicino in dei sacchi neri ed è andata a seppellirla in campagna, quindi ha raccontato un assurdo rapimento da parte di uomini incappucciati e armati
“E’ stato un interrogatorio drammatico” di una “donna distrutta e molto provata che ha fatto qualcosa che neppure lei pensava di poter fare”, agendo come se “qualcuno si fosse impadronito” di lei, dimostrandosi “tutt’altro che fredda e calcolatrice”.
Così l’avvocato Gabriele Celesti che difende la donna fermata per l’uccisione della figlia Elena, che avrebbe compiuto 5 anni a breve. “Farò incontrare la mia assistita con uno psichiatra di fama – aggiunge il penalista – per verificare le sue condizioni e dopo decideremo sulla perizia. Devo dare atto di grande correttezza ai carabinieri e alla Procura”.
La ricostruzione del terribile omicidio di Elena Del Pozzo
Ha aspettato che la bimba le desse le spalle, poi l’ha colpita con un coltello da cucina più folle. Così Martina Patti, secondo quanto lei stessa ha raccontato a investigatori e inquirenti, ha ucciso la figlia Elena. La donna, sottolinea la procura, ha anche precisato di aver “portato a termine l’orrendo crimine in maniera solitaria”. Sul corpo della bambina, un primo esame medico legale “ha evidenziato molteplici ferite da armi da punta e taglio alla regione cervicale e intrascapolare”.
Il movente “punire e incastrare il marito separato”
Elena potrebbe essere stata uccisa dalla madre Martina Patti “per via di una forma di gelosia nei confronti dell’attuale compagna dell’ex convivente” in quanto non tollerava che alla donna “vi si affezionasse anche la propria figlia” scrive la procura di Catania in una nota in cui ricostruisce l’omicidio della piccola dopo il fermo di Patti per omicidio premeditato e pluriaggravato della piccola.
E’ stata la stessa donna, Martina Patti, 23 anni, a confessarlo ai Carabinieri nel corso di un interrogatorio, l’ennesimo. La giovane avrebbe ucciso in casa a Mascalucia la figlia per poi portarne il corpo in in un vicino terreno di campagna abbandonato cercando di coprirlo con terra e cenere lavica. Il delitto sarebbe stato commesso dopo che la donna aveva preso la bambina all’asilo, mentre era sola in casa con lei. La madre avrebbe detto di avere agito senza capire quello che stava facendo. Un aiuto alle indagini potrà arrivare dall’autopsia disposta dalla Procura. Ma gli inquirenti parlano di premeditazione