Ragusa – Nella giornata domenicale il clima politico cittadino è stato vivacizzato da due interventi che non lasciano dubbi sulla intenzione dei loro autori di fare tutto il possibili perchè il Museo Archeologico di via Natalelli rimanga nella sua sede storica. Contro qualsiasi ipotesi, finora soltanto ventilata (ma ben si sa come possono andare a finire le cose), che possa essere trasferito nel realizzando nuovo edificio di Ragusa Ibla che nasce dalla ristrutturazione dell’ex convento del ‘Iesu’. Gli interventi arrivano dal consigliere comunale di Ragusa Prossima, Gianni Iurato, della minoranza, e da due consigliere di maggioranza, Cettina Raniolo e Corrada Iacono, peraltro entrambe presidentesse di due commissione consiliari (Raniolo della Commissione Sviluppo Economico, Industria, Artigianato, Commercio, Agricoltura, Politiche comunitarie, nonchè vicepresidente del consiglio comunale, e Iacono, presidente della Commissione Cultura, Turismo, Attività sociali e Politiche Giovanili).
A mettere in allarme il consigliere e le consigliere citati sarebbero state, lo spiega Gianni Iurato, le dichiarazioni del soprintendente Antonino De Marco, riportate da un gruppo di operatori economici e residenti di Ibla, a proposito delle quali Iurato insorge “nessuno tocchi il museo archeologico ibleo di Ragusa superiore” e incalza “altro che questione chiusa. Non sta né in cielo né in terra che il Museo archeologico di Ragusa superiore possa essere chiuso. Le affermazioni del soprintendente Antonino De Marco, riportate da un gruppo di operatori economici e residenti di Ibla, ci preoccupano. Perché significherebbe che il dott. De Marco intende chiudere deliberatamente il dialogo politico e culturale con una parte importante politica e sociale della nostra città.
Impraticabile, a nostro avviso, la strada di chiudere il Museo archeologico ibleo, che ha una storia dietro, una tradizione, legata al centro storico superiore, per far posto a un altro museo che dovrebbe sorgere nell’ex convento”. E motiva così la propria intransigenza “come movimento politico, è chiaro che abbiamo altri scopi, altri progetti per il museo di Ragusa superiore. Ci si deve sforzare per ingrandirlo, sollecitare l’amministrazione comunale, come abbiamo già fatto, ad acquisire i locali dell’ex Standa per dare spazio anche a una nuova entrata, stavolta da via Roma e non più da via Natalelli, predisponendo laboratori anche didattici per le scuole. Locali dell’ex Standa non solo con riferimento alla parte che riguardava la vendita al pubblico che è già abbastanza grande ma anche i magazzini che si trovavano sul retro. Quindi, con una spesa che qualche anno fa si aggirava intorno al milione di euro, si potrebbe fare acquisire una dimensione nuova al Museo archeologico ibleo che non deve cambiare assolutamente destinazione d’uso”. E naturalmente Iurato non tralascia la questione della nascente sede museale di Ibla “quello di Ibla, pur diventando a sua volta, quando si completerà, un museo potrà ospitare un’altra tematica storica come, ad esempio, quella che va dal periodo medievale fino al periodo post terremoto. Sarebbe unico nel suo genere, un periodo in cui c’è tantissimo da raccontare, con molti reperti, opere d’arte e documentazione. Ma certo non si può pensare di trasferire i reperti della struttura di Ragusa superiore a quella di Ibla, non avrebbe senso questo smantellamento. L’obiettivo verso cui si dovrà protendere è quello di mantenere entrambi i musei con pari dignità ma con tematiche e periodi diversi”. Poi Gianni Iurato conclude “quindi, al contrario di quanto avrebbe affermato il soprintendente De Marco, la questione non è assolutamente chiusa…mi dispiacerebbe se, con questa sua posizione, si desse il via a uno scontro politico, culturale e sociale con la Soprintendenza di Ragusa di cui nessuno sente il bisogno… occorrerà valutare se ci sono altre soluzioni…a ogni museo sia affidata la vocazione per cui è nato.
Naturalmente, occorre un confronto che non deve essere portato avanti sui canali social o sui media quanto, piuttosto, nelle sedi istituzionali adeguate. Ritengo, inoltre, che Amministrazione e Sovrintendenza debbano lavorare sempre più per incrementare il numero dei musei a Ragusa e diversificare l’offerta culturale con altre tipologie, con altri indirizzi, dalle attività dei picialuori, a quella degli scalpellini, senza dimenticare l’agricoltura e lo sfilato siciliano e altro ancora, facendo rientrare a pieno titolo in questo circuito museale anche i due preziosissimi archivi storici comunali e statali presenti in città. Ritengo che il Consiglio comunale, con l’Amministrazione, e la Soprintendenza possano portare avanti questo confronto, com’è naturale che sia, per comprendere quali sono le scelte migliori per il futuro dei musei a Ragusa”. Da parte loro le consigliere e presidenti di commissione Cettina Raniolo e Corrada Iacono assumono, come del resto era già noto, una netta posizione a favore della attuale collocazione del Museo e anzi “chiedono azioni più incisive a difesa del Museo Archeologico” dopo aver sottolineato “dobbiamo constatare che si continua un inutile quanto sterile dibattito sulla questione della sede del Museo Archeologico, senza che le autorità preposte lancino un segnale chiaro e inequivocabile sulla posizione da assumere”. Quindi “rivolgono un appello al Sindaco e all’assessore Arezzo affinché ribadiscano le posizioni dell’amministrazione in ordine alla necessaria e indispensabile presenza del Museo Archeologico nel centro storico superiore di Ragusa, scelta non difficile in quanto l’allestimento della nuova sede del Museo Archeologico di Ibla costituisce un arricchimento, non un’alternativa, una aggiunta all’offerta culturale esistente, senza dire che per almeno quattro o cinque anni il nuovo Museo non potrà aprire i battenti”. Le due Presidenti di Commissione hanno avuto modo di relazionarsi, assieme al Presidente del Comitato “Ragusa al centro” con il Direttore del Parco Archeologico di Ragusa, responsabile dei Musei, e non hanno ricevuto informazioni diverse da un chiaro intendimento di lasciare aperto, a Ragusa superiore, l’attuale Museo Archeologico, sito in via Natalelli, per quanto l’incontro era dedicato ad avere notizie sull’avanzamento dei lavori di messa in sicurezza dell’attuale sede. Poi concludono “bene fanno altri esponenti politici locali a mettere all’attenzione la questione che il comitato “Ragusa al Centro ha sollevato per primo, Serve un tavolo di confronto allargato che gli assessori alla cultura e al turismo dovrebbero convocare per programmare organiche politiche in funzione del progetto culturale, con particolare attenzione ai Musei, non solo archeologici, che opportunatamente valorizzati e messi in rete potrebbero costituire la punta di diamante dell’offerta turistico-culturale della città, facilmente relazionabile con le realtà museali degli altri comuni della provincia e, perché no, di tutto il sud-est dell’isola”. (daniele distefano)