Quest’anno per la prima volta la casa circondariale di Ragusa aderisce alla “Partita con papà” dell’associazione “Bambini senza sbarre”, grazie alla volontà e alla perseveranza dell’associazione “Ci Ridiamo Su” che si è messa a disposizione dell’istituto penitenziario e dell’area educativa sostenendoli a livello locale nella parte organizzativa affinché si potesse realizzare questo gioioso incontro dei bimbi con i papà.
Sono 100 mila in Italia i figli di genitori detenuti (2,2 milioni in Europa): bambini a rischio emarginazione sociale, che spesso vivono in silenzio la loro condizione e che subiscono pregiudizi per i quali non hanno nessuna colpa.
La Campagna europea “Non un mio crimine ma una mia condanna” del network COPE (Children Of Prisoners Europe) nasce proprio col fine di porre l’attenzione sul tema dell’inclusione sociale dei figli di genitori detenuti e attuare una serie di iniziative di sensibilizzazione.
In questo quadro si inscrive anche l’iniziativa “Partita con papà”: attuata all’interno dell’annuale campagna “Carceri aperte” e organizzata da “Bambini senza sbarre” in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la “Partita con papà” offre alle famiglie la possibilità di accedere negli istituti penitenziari e in particolare consente ai bambini di sperimentare un po’ di normalità, attraverso il momento del gioco con i propri genitori.
È grazie al deciso interessamento dell’associazione di comicoterapia “Ci Ridiamo Su” che per la prima volta anche la casa circondariale di Ragusa ha aderito all’iniziativa, attiva dal 2015, ma sospesa nell’ultimo biennio a causa della pandemia.
“Abbiamo – tutti – voluto fortemente realizzare a livello locale questa bellissima iniziativa nazionale – spiega Fabio Ferrito, clown dottore e presidente di Ci Ridiamo Su -, abbiamo così potuto rendere possibile, grazie alla grande disponibilità della direzione, dell’area trattamentale e dell’area sicurezza della Casa Circondariale di Ragusa, un bel momento di incontro tra i bambini e i loro papà, vissuto con gioia e leggerezza in un clima sereno e rilassato.”
Prima della partita un riscaldamento speciale giocato col paracadute. L’emozione e la bellezza hanno toccato vette altissime coinvolgendo tutti con una straordinaria naturalezza, compresi i dipendenti, i funzionari e la direttrice stessa. Un linguaggio unico volutamente comprensivo di vicinanza umana.
Gli abbracci con i papà e i tiri in porta, un telone colorato e le bolle di sapone e poi i trucchi dei clown dottori che, con i loro scherzi e la loro allegria, sono riusciti ad alleggerire anche il momento del distacco: per i bambini ancora piccoli (tutti dai 3 ai 12 anni), è stata una giornata da ricordare!
“Grazie a questa iniziativa – dice Giovanna Maltese, direttrice della casa circondariale di Ragusa – abbiamo aperto il carcere alle famiglie senza alcuna barriera, senza formalità, per creare un momento di vita familiare. La partita con papà sottolinea l’importanza del diritto del bambino di preservare e rinsaldare il legame con il genitore anche in ambito intramurario. Un sentito grazie va alle associazioni “BamnbiniSenzaSbarre” e “Ci Ridiamo Su” e a tutti gli operatori ed al personale per aver reso possibile questo momento di gioia condivisa tra gli ospiti e i propri bambini ”.
Anche le parole di Rosetta Noto, capo area educativa, esprimono un sentito apprezzamento verso questa campagna “è stata una grande emozione sin da subito – commenta- mi sono venuti gli occhi lucidi nel momento in cui abbiamo visto i bambini dei detenuti con le loro madri entrare nel campo e abbracciare il loro papà. Alcuni non vedevano il padre da mesi e la loro emozione ha emozionato tutti noi”, e ha ribadito l’importanza del ruolo che i volontari di “Ci Ridiamo Su” hanno avuto nel coadiuvare l’organizzazione della giornata.
Un appuntamento gioioso dunque quello di stamani ma non il primo proficuo risultato della collaborazione tra l’associazione di comicoterapia e la Casa Circondariale di Ragusa: basti ricordare il progetto “Libere tenerezze – Laudato sì”, che, all’interno del carcere, ha realizzato un orto umoristico rigenerativo. Tanti altri progetti sono già in cantiere: dalle iniziative coi bambini in visita alle attività teatrali coi papà, i clown dottori sono pronti a portare il buonumore!