Ragusa – Sarà, quella di oggi, venerdì 24 giugno, a Ragusa, festa per la natività di San Giovanni Battista (festa di San Giuvannuzzu) un appuntamento religioso molto sentito ma all’insegna del malumore, per non dir altro, dei ragusani per l’incredibile situazione della mancata raccolta, per la seconda settimana consecutiva, del rifiuto indifferenziato. Infatti la situazione è ancora bloccata e non sappiamo onestamente se il cauto ottimismo di cui il sindaco Cassì continua a far mostra, sia giustificato.
Tanto che il primo cittadino ha sentito il bisogno di fare un’altra dichiarazione, dopo quella dello scorso 21 giugno, “in merito all’emergenza rifiuti che sta colpendo la Sicilia e alle soluzioni adottate”.
Dichiarazione a proposito della quale vorremmo dire, ma non vogliamo apparire i soliti incontentabili, (1) che il mal comune mezzo gaudio non funziona e (2) che queste gran soluzioni mica sembrano tanto risolutorie. Ma leggiamo cosa scrive il sindaco “basta sfogliare un giornale o guardare il tg regionale per comprendere la gravità di ciò che sta accadendo in Sicilia: strade invase da spazzatura a causa di discariche esaurite o in esaurimento.
Fino a pochi giorni fa la provincia di Ragusa aveva una situazione di vantaggio, ma la improvvisa e imprevedibile chiusura della discarica di Motta S. Anastasia disposta dal Tar ha messo nei guai anche la nostra provincia, che a Motta conferiva il rifiuto secco proveniente dall’impianto di TMB di Cava dei Modicani.
Nessuno ci aveva avvisati del ricorso pendente proposto da una associazione ambientalista, e nessuno era tenuto a farlo. Il nostro TMB ha dovuto così prima rallentare la propria operatività e poi chiudere del tutto, bloccando di conseguenza la raccolta del rifiuto indifferenziato.
Oggi una certa opposizione che soffia sul comprensibile malcontento dice: ci voleva un piano B.
In una situazione in cui buona parte dei Comuni della Sicilia pativa e patisce una gravissima emergenza, lamentare che a Ragusa non ci fosse pronto un piano B che avesse l’avallo della Regione (che è sempre necessario), quando in tanti altri Comuni dell’isola non esiste nemmeno un piano A, può voler dire solo due cose: o non si ha la minima idea di come funziona nella nostra isola il meccanismo di raccolta e smaltimento dei rifiuti, o si cerca di intercettare il disagio e l’ovvio malcontento della gente per raccattare del facile consenso. Oppure entrambe le cose.
Ma un Piano B per andare dove, se in Sicilia non ci sono più impianti disponibili? La soluzione a cui tutti i Comuni stiamo lavorando è di conferire i rifiuti fuori dall’isola. Per farlo, però, occorre attivare una procedura amministrativa che si avvia con la pubblicazione di un avviso (già fatto) e che ha delle tempistiche incomprimibili, oltre che costi aggiuntivi di centinaia di migliaia di euro. Non pensano, i critici a prescindere, che se fosse stato più semplice, i tanti Comuni siciliani con cumuli impressionanti di rifiuti per strada da settimane avrebbero già ovviato?
Anche in questo ambito Ragusa è un modello, con le sue alte percentuali di differenziata, ma come prevedere in anticipo la chiusura di una discarica per via giudiziaria? E come evitare, poi, un periodo di fermo del sistema?
Ci stiamo muovendo in più direzioni per una soluzione più rapida possibile, ma ancora per qualche giorno non potremo garantire un servizio di raccolta del rifiuto secco-indifferenziato a pieno regime e dovremo quindi escludere dal servizio alcune utenze. Strutture sanitarie, rsa, strutture ricettive e ristorative, o chi ha in casa pannolini e pannoloni, beneficerà in questa prima fase di un’eccezione: i loro rifiuti indifferenziati saranno raccolti e stoccati temporaneamente nei centri comunali di raccolta, nei limiti delle rispettive capienze, e si cercherà di evitare il formarsi dei cumuli che da giorni deturpano tante altre città siciliane. I disagi saranno inevitabili, ma sono certo che la comunità ragusana saprà prendere atto della situazione e dimostrare ancora una volta senso civico e responsabilità, differenziando sempre di più e sempre meglio, così da ridurre i rifiuti indifferenziati prodotti. Tutte le altre tipologie di rifiuto (umido, plastica, carta, vetro) saranno raccolti regolarmente.
Auspico quindi vivamente che chi vuole bene a questa città metta da parte le polemiche, stemperi le tensioni, comprenda il momento di difficoltà, si adoperi per spiegare la situazione a chi è meno informato sulla criticità momentanea, dando prova di serietà e maturità. Non è il momento delle divisioni, per chi ha veramente a cuore la nostra città”. Non è nostra abitudine commentare le dichiarazioni istituzionali, cosa che riteniamo sia invece compito delle forze di opposizione. Crediamo piuttosto che ogni lettore possa autonomamente farsi un’idea chiara della situazione. E intanto apprendiamo che sempre oggi, venerdì 24 giugno alle 11 nella sede di viale del Fante 10, il cda e il dirigente della Srr incontreranno gli organi di stampa per fare il punto sull’emergenza rifiuti in atto. Un’altra conferenza stampa, questa invece del Partito Democratico, è stata indetta per lunedì 27 giugno, alle ore 10, a Ragusa presso la sede del comitato elettorale dell’on. Nello Dipasquale (via Roma, 175). Saranno presenti il segretario cittadino Giuseppe Calabrese, il capogruppo del PD in Consiglio comunale Mario Chiavola, il parlamentare regionale Nello Dipasquale. (da.di.)