Ragusa – Come se non bastassero le abituali polemiche e punzecchiature tra i consiglieri 5 stelle del Comune di Ragusa e il sindaco o altri suoi assessori, figuriamoci se la conflittualità non toccasse le stelle su una questione così importante qual è la mancata raccolta, per il secondo venerdì consecutivo, del rifiuto indifferenziato o ‘secco’ che dir si voglia. tanto più se a ciò si aggiungono frasi infelici a livello personale.
Di questo e di molto altro parla il capogruppo consiliare 5 stelle replicando alla dichiarazione del sindaco Peppe Cassì sull’emergenza rifiuti, che riportiamo in altra parte del giornale. Sergio Firrincieli esordisce partendo da lontano “inutile dire, l’avevamo detto.
Sapevamo già che l’emergenza rifiuti sarebbe tornata a bussare a casa nostra e che saremmo stati costretti a tenere la spazzatura, in questo caso l’indifferenziato, nelle nostre abitazioni.
Non avendo la Srr chiuso il ciclo dei rifiuti all’interno del nostro ambito, ci troviamo a dovere conferire in una delle varie discariche siciliane visto che la nostra discarica non può abbancare più delle quantità che lo stesso sito può contenere. Tutto questo perché in questi anni si è scelto di non scegliere, si è scelto di non forzare una decisione che, invece, dovrebbe comportare la realizzazione di un nuovo sito per aumentare il quantitativo di abbancamento, sul territorio dell’Ipparino o in quello Ispicese, aree orograficamente e geologicamente più idonee della già usata e, per certi versi, anche abusata discarica di Cava dei modicani”.
Poi l’esponente pentastellato arriva all’oggi “tutto questo, naturalmente, dovrebbe vedere il sindaco di Ragusa, che è anche a capo della Srr, tirare le fila di una situazione rispetto a cui non ha ancora trovato la quadra. E, di fatto, ci vediamo costretti a conferire all’esterno del nostro Comune. Ciò, ovviamente, ci pone in una condizione di subalternità e di precarietà massima giacché non c’è un giorno che una Procura non chiuda una discarica, non c’è un giorno che non possa accadere un incidente all’interno di un impianto di trattamento meccanico biologico, non c’è un giorno che non si verifichino delle situazioni tali per cui risulti necessario trovarsi sempre pronti a gestire l’emergenza”. Ed è a questo punto che Firrincieli tira in ballo le questioni personali cui accennavamo sopra “abbiamo chiesto, in aula, al sindaco come mai non fosse già pronto un piano B per la soluzione del problema. E il sindaco, naturalmente, quando si vede stretto in un angolo, non sa o non riesce a gestire la pressione, circostanza già questa indice di una mancanza di leadership che naturalmente il capitano di un gruppo dovrebbe avere.
Quando, allora, il sindaco si vede stretto in un angolo perché qualcuno gli fa notare che ha delle responsabilità importantissime e gravissime rispetto a quanto è stato scelto di fare in proposito, praticamente attacca rifugiandosi nell’offesa personale rivolta in questo caso al sottoscritto, uscendosene con tutta la filippica del caso che gli fa dire: “Ma come potrei pensare a un piano B, come posso mai pensare che mi chiudono una discarica?”. E, invece, è proprio questo quello a cui si deve pensare perché tutto può accadere e, tra l’altro, il fatto di avere stigmatizzato la mia richiesta evidenzia che non è stato pensato per tempo quello che sarebbe stato necessario predisporre. In un certo senso, il sindaco è anche contraddittorio perché, di fatto, per alcune circostanze il piano B è stato predisposto se facciamo riferimento a talune tipologie di rifiuti provenienti da alcune specifiche strutture. Ecco perché parliamo di un primo cittadino sicuramente in confusione mentale, un sindaco che non è in grado di gestire le criticità, un sindaco che, anche nel ruolo di presidente della Srr, scegliendo di non scegliere, come al solito, compie la cosa sbagliata non imponendo il suo ruolo non solo di presidente della società d’ambito ma anche come sindaco di Ragusa nel rispetto delle esigenze dei suoi concittadini che raggiungono vette di conferimento e di differenziata che oggi ci dovrebbero mettere in una situazione di riparo rispetto a qualunque altro cittadino della provincia che non riesce a ottenere gli stessi standard. Differenziamo, a Ragusa, con percentuali ormai vicine all’ottanta per cento. Riceviamo anche i premi e non dovremmo subire tutto quello che, invece, sta accadendo in queste ore. Siamo d’accordo – aggiunge Firrincieli – sul mutuo soccorso, siamo d’accordo sulla solidarietà, ma quando si tratta di esigenze anche di carattere igienico-sanitarie come queste occorre assolutamente pretendere e trovare una soluzione nell’immediato. Il problema igienico sanitario che oggi si presenta perché abbiamo la spazzatura a casa o, a causa degli incivili, riversata in giro per gli angoli delle strade o le campagne ragusane, è una emergenza totalmente in capo al sindaco, il quale, anche come presidente della Srr è chiamato a prevenire per tempo e non subire, emergenze ormai croniche con soluzioni chiare, tempestive e non improvvisate”. (da.di.)