Il disco, anticipato negli ultimi mesi da alcuni singoli, contiene sei brani ispirati alle estati italiane degli anni ’60, prodotti dallo stesso Lorenzo Vizzini, insieme a Iacopo Pinna.
“L’idea di questo disco è nata più di un anno fa. Nei mesi di reclusione casalinga mi ero immerso negli ascolti della musica anni ’60, sia leggera, sia da film. In quel momento il mio mondo era chiuso nel perimetro di casa e mi mancava molto viaggiare o anche solo vedere il mare.
Così ho provato a infilarmi in una specie di macchina del tempo e rivisitare ed omaggiare a modo mio quel periodo storico che tanto mi affascina. E’ un disco dedicato all’estate italiana e a tutte le immagini belle che me la ricordano: il mare e gli amori, la malinconia e la spensieratezza e mille altre cose ancora.”
Le canzoni, del disco traccia per traccia
- LE BICICLETTE
- Questa canzone l’ho scritta dopo molto tempo che non tornavo a Marina di Ragusa, dove passavo le vacanze fino alla mia adolescenza. Negli ultimi anni ho trascorso spesso le estati lontano da casa e in questa canzone tanti ricordi si sono mescolati alla nostalgia. Ci sono in mezzo mille immagini e forse la consapevolezza che tante cose sono più belle da ricordare che da vivere
- SANTA TERESA
- E’ una piccola storia d’amore, che ho immaginato fra un ragazzo gallurese e una turista francese. Si ritrovano al bar, ma lei partirà il giorno dopo. Insomma, un amorazzo estivo che finirà al mattino seguente, accompagnato da flauti, violini e fisarmoniche.
- VENERE
- “Venere” è stato il primo singolo ad uscire e forse è la canzone più figlia degli anni 60. L’ho immaginata come una ballata da night, dall’incedere soft-erotico accompagnata da un testo romanticamente innocente e da un solo di sassofono che ripete la linea melodica, in omaggio a Fausto Papetti.
- MON DIEU
- E’ la storia di un amore un po’ argentino un po’ italiano, fatto di piccole abitudini domestiche. In mezzo ci sono Milano, le tisane, i copriletti e tante altre cose di casa. E’ una piccola dedica a tutte quelle creature spaventose che sono gli innamorati.
- TAMBURELLI
- Anche questa è una piccola storia d’amore estivo rimpianto. Sono passati tanti anni e lei si è sposata, mentre lui continua a giocare a tamburelli e vede svanire il suo passato in una bolla d’acqua. Ho voluto scrivere un mio piccolo omaggio ispirato da quella che è una mia grande passione: la musica popolare brasiliana. Ci sono solo percussioni e il cavaquinho del maestro Joao Callado ad accompagnarmi. La magia della musica brasiliana è che fa sorridere nonostante la tristezza: quella saudade di fondo mi sembrava perfetta per accompagnare questa storia.
- SANTA DOMENICA
- “Santa Domenica” è l’ultima canzone ed è l’unica che sposta lo scenario dal mare alla mia città. Qui racconto quello che mi rimane di Ragusa e che mi porto dentro, anche standole lontano. Come finale del disco, forse, raccoglie in sintesi quello che sono state per me queste canzoni: un viaggio immaginato dentro qualcosa che (ormai) non mi appartiene.
Il progetto vede la partecipazione di molti musicisti internazionali, fra i quali il trombettista Ryan Svendsen (Kanye West, Elton John, Shawn Mendes).
Le cover e l’art direction del disco sono state curate dall’artista argentina Julieta Vivas.