Ragusa – Inizio coinvolgente, dinamico, divertente e molto emozionante per la 12esima stagione di “Palchi DiVersi Estate al Castello”. La compagnia G.o.D.o.T. diretta da Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso ha debuttato lo scorso fine settimana al Castello di Donnafugata con la “Fattoria degli animali” di George Orwell, un testo molto attuale che ha visto impegnati i tanti e bravi attori, 23 tra grandi e piccoli, in una messinscena molto complessa.
La Compagnia G.o.D.o.T. in questi 12 anni, sulla scalinata del Castello ha proposto i testi più significativi del Teatro mondiale. Quest’anno è la volta de “La fattoria degli animali” di G. Orwell, metafora dell’oppressione da parte di chi detiene il potere.
L’allegoria che l’autore ha creato vede in scena gli animali di una fattoria, i quali si ribellano al potere dell’uomo ma poi diventano succubi della bramosia dei loro stessi simili (i maiali).
Tra musiche e canti, pantomime e coreografie, il testo si dipana in tutta la sua tragicità, seppur in un continuo andirivieni che dona allo spettacolo la leggerezza del musical.
Spettacolo “palchi diversi estate al castello”, programma
I tre giorni di rappresentazione, che hanno fatto registrare sold out, sono stati applauditissimi e apprezzatissimi dai calorosi spettatori, tra cui tanti turisti provenienti da più parti d’Italia che, incantati dalla trama e dal talento interpretativo dei numerosi attori in scena, sono stati affascinati anche dagli accurati e bellissimi costumi curati da Federica Bisegna con la collaborazione di Mattia Zecchin.
Il capolavoro della letteratura mondiale, grazie all’attento adattamento teatrale curato dalla stessa Bisegna e alla dinamica regia di Vittorio Bonaccorso, che anche attraverso le coreografie dona un ritmo crescente tra gesto e parola, esaltando l’evoluzione involuzione e trasformazione degli animali, trasmette forte il messaggio di denuncia e la trappola insita nel “potere”. Attraverso l’uso dell’allegoria è stato perfettamente rappresentato cosa può succedere in una società in presenza di un regime autoritario e quale effetto possa fare il potere sul popolo, qui rappresentato dagli animali.
La scelta del regista di utilizzare la metafora del “potere”, tra l’altro come elemento di continuità tra gli spettacoli in programma, si sposa con la sensibilità e l’attenzione che viene posta nei confronti di un momento storico molto particolare, in cui l’umanità già messa alla prova da due anni di eventi legati alla pandemia, in cui sono state messe in ginocchio diverse realtà lavorative, in primis quella legata al mondo dello spettacolo, si trova già da troppi mesi a dover guardare ad una guerra straziante e assurda, a riprova della constatazione che, nonostante viviamo in un’era moderna e tecnologicamente molto avanzata, ancora nel 2022 non si riesca ad apprendere la giusta lezione dai corsi e ricorsi storici.
“La metafora è chiara – spiega il regista Vittorio Bonaccorso – chi è sfruttato si ribella; tra chi si ribella vi è chi prende le redini della lotta e, dunque, il potere; chi ha il potere compie gli stessi orrori dei precedenti oppressori; e il ciclo ”evolutivo” continua. Abbiamo scelto questa meravigliosa quanto ardua sfida per il momento storico che stiamo vivendo in cui l’umanità ripercorre strade già battute: guerre, dittature, sopraffazione dell’uomo sull’uomo, immemore del passato e di ciò che è successo nei passaggi da australopiteco a homo habilis, da homo erectus a homo sapiens”.
“La fattoria degli animali”, accanto ai direttori artistici Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso ha visto in scena Giuseppe Arezzi, Alessio Barone, Benedetta D’Amato, Paolo Lanza, Lorenzo Pluchino, e con Claudia Campo, Marco Cappuzzello, Emanuele Di Maria, Alfredo Gurrieri, Andrea Lauretta, Alessandra Lelii, Martina Marino, Riccardo Mssari, Anna Pacini, Althea Ruta, Rita Scrofani, Maria Grazia Tavano, Arianna Vitale, Mattia Zecchin e i piccoli Paolo Cappuzzello e Leonardo Cilia. La canzone “Animali d’Inghilterra” è stata musicata da Alessio Barone.