Di ora in ora si fanno sempre più accurate le previsioni sulla caduta dello stadio centrale del razzo cinese ‘Lunga marcia 5B’, in rientro incontrollato in atmosfera. Le ultime stime aggiornate, elaborate dall’americana Aerospace Corporation e dal Centro europeo per la sorveglianza e il tracciamento EU SST (EU Space Surveillance and Tracking)., collocano l’evento intorno alle 19,24 (ora italiana) di sabato 30 luglio, con un’incertezza di un’ora. La situazione rimane comunque in evoluzione: il margine di errore rimarrà sostanziale fino all’ultimo.
I calcoli più recenti della traiettoria di entrambe le organizzazioni escludono l’Italia dalle possibili zone di impatto.
“Più ci avviciniamo all’evento e più si restringe la finestra di incertezza, anche se il margine di errore rimane sostanziale fino all’ultimo: solo a posteriori si può avere un’idea di dove siano caduti i frammenti”, spiega all’ANSA Luciano Anselmo, ricercatore presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione ‘Alessandro Faedo’ del Cnr (Isti-Cnr) ed esperto in dinamica spaziale.
“Abbiamo a che fare con un oggetto che pesa all’incirca 22 tonnellate: sebbene sarà in gran parte bruciato e atomizzato dal rientro in atmosfera – precisa l’esperto – è comunque plausibile che sopravvivano e cadano al suolo (o in mare) dei frammenti solidi per una massa complessiva di circa 5 tonnellate”.
La porzione che potrebbe rivelarsi più resistente “è il blocco con i due motori a idrogeno e ossigeno liquido: usati per la propulsione, sono realizzati con materiali che resistono molto bene al calore, perché altrimenti si fonderebbero durante il funzionamento.
Questo blocco motori – aggiunge Anselmo – ha una massa di circa 2-3 tonnellate: è probabile che si frammenti nell’impatto con l’atmosfera, ma potrebbe comunque generare detriti piuttosto massicci e dunque potenzialmente pericolosi”.