Ragusa – La settimana che si va a chiudere, e che pone fine a questo torrido ed infuocato luglio, ha visto una considerevole ripresa dell’attività delle opposizioni, sia consiliari che non. E se, come abbiamo già riferito, a Fratelli d’Italia va attribuito il merito di aver sollevato la questione della mancata assegnazione a Ragusa della bandiera Spighe Verde, e a Gianni Iurato, consigliere comunale di Ragusa Prossima, il merito di essere intervenuto a tutto tondo sulla questione della sentieristica recuperata dall’amministrazione, non devono passare sotto silenzio altre problematiche evidenziate sia da Fratelli d’Italia che dal capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli.
Iniziamo con la locale sezione cittadina del partito della Meloni che segnala una ‘anomalia’ che, pur senza essere una irregolarità, in quanto non prevista dai regolamenti comunali vigenti, è tuttavia sempre un fatto singolare su cui sarebbe utile e giusto aprire unna discussione. Infatti Fratelli d’Italia Ragusa evidenzia che “una ditta può partecipare a due bandi del Comune, in qualche modo simili tra loro, e vincerli entrambi a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro. Solo che la sequenza degli avvenimenti, che per due volte avvantaggiano la stessa azienda, fa sorgere più di una perplessità sull’opportunità che il Comune consenta un simile cumulo di vantaggi in capo allo stesso soggetto; sembra quasi che nei bandi del Comune ci sia sempre quel cavillo che permette di fare cose che, agli occhi di chiunque, sembrerebbero quantomeno inopportune”.
Seguono poi i dettagli “la graduatoria del bando “Sto a Ragusa” vede quattro soggetti diversi “ammessi” a usufruire per il 2022 di contributi da 8mila euro ciascuno per l’apertura di nuove attività in Centro storico. Tuttavia il primo soggetto in graduatoria che riceverà una somma di 8mila euro per avviare un’attività è lo stesso che ha già partecipato a un bando per certi versi simile, cioè quello per l’affidamento dell’immobile denominato “City” e del quale FdI Ragusa si è occupata poco tempo fa. Si trattava di un avviso pubblico di metà 2021 con il quale si intendeva affidare in comodato gratuito l’immobile di proprietà comunale per “agevolare coloro che hanno interesse a intraprendere un’attività di carattere commerciale” in quei locali, con lo scopo di rivitalizzare un’area del centro storico da troppo tempo degradata. L’immobile è stato affidato a ottobre 2021, l’attività commerciale avrebbe dovuto vedere la luce entro tre mesi, ma da allora non se n’è saputo più nulla.
Anzi, il Comune di Ragusa a marzo 2022 ha speso 4mila e 600 euro per la manutenzione dell’impianto elettrico del locale. Una somma che, come abbiamo già denunciato, secondo contratto avrebbe dovuto essere a carico della ditta. Alla nostra attenzione, però, sono balzati alcuni particolari – continuano i membri del circolo – perché nell’avviso “Sto a Ragusa” c’erano delle prescrizioni, tra le quali quello di non essere già destinatari di altri contributi da parte della Regione, dello Stato o dell’Unione Europea. Nessuna espressa esclusione invece, incredibilmente, per i soggetti già beneficiari di sovvenzioni comunali (tra le quali senz’altro rientra l’affidamento in comodato gratuito di un locale comunale)! Cavillo che consente, in perfetta legittimità, alla medesima ditta di partecipare sia al bando per sia al bando per l’affidamento del City che a quello “Sto a Ragusa”. Altra cosa che non quadra riguarda il progetto: il bando è rivolto a “nuove imprese” o a “imprese già esistenti che intendono sviluppare il proprio business […] e per essere ammessi al finanziamento, l’impresa deve presentare un piano con cui vengono ampliati i locali operativi e non semplici trasferimenti di sede”. Bene, la ditta affidataria del City era già esistente alla data di pubblicazione dell’avviso “Sto a Ragusa”, anche se il locale è ancora chiuso. Quindi immaginiamo, secondo prescrizione, che l’azienda abbia presentato un progetto nuovo, diverso da quello per ottenere il City in comodato. E tuttavia in questo caso ci chiediamo: modificando il progetto originario, l’affidamento dell’immobile, fatto in virtù del primo progetto, non decadrebbe? Ora, visto che dalla data di affidamento dell’immobile di via Natalelli a oggi sono passati già nove mesi (una vera gestazione), è sotto gli occhi di tutti che, durante questo periodo, la stessa ditta, già inadempiente ad un primo contratto stipulato con il Comune, ha potuto partecipare anche al bando “Sto a Ragusa”, in modo da avere, non solo l’immobile (da aprire con ampio ritardo senza che nessuno al Comune si sognasse di revocare l’affidamento), ma anche gli 8mila euro promessi dalla nostra generosa amministrazione per far partire finalmente l’attività”.
“A questo punto ci chiediamo e rivolgiamo le stesse domande all’Amministrazione Cassì – riflettono gli esponenti di FdI – non sarebbe stato meglio evitare in prima battuta che alla stessa ditta venisse data la possibilità di partecipare a bandi simili tra loro, mediante una più accorta e opportuna formulazione del bando che prevedesse l’esclusione dallo stesso in caso di altri sostegni (in qualsiasi forma) da parte del Comune, oltre che per i contributi regionali, statali e comunitari? E poi, alla luce dell’inadempienza del bando per l’affidamento del City, non ritiene l’Amministrazione – concludono – che alla ditta dovrebbe essere revocato sia l’affidamento del City sia, per conseguenza, anche il finanziamento relativo alla medesima attività? O, per eccesso di generosità, si vorrà in futuro fornire a questa ditta pure il personale da far lavorare nell’impresa?”. (da.di.)