Roma – “Il ministero però continuerà a farsi carico di ogni esigenza”, del processo sul crollo del Ponte Morandi di Genova. Lo assicura il ministro della Giustizia Marta Cartabia, in una lettera pubblicata sul Secolo XIX e sulla Stampa nel quarto anniversario dell’incidente, rispondendo a Egle Possetti, presidente Comitato Vittime del Morandi. “In questi anni a Genova ogni 14 agosto ho respirato il vostro dolore e ho sentito crescere il vostro legittimo e bruciante bisogno di giustizia, non disgiunto dalla preoccupazione che il percorso processuale per l’accertamento dei fatti e delle responsabilità possa incepparsi – scrive Cartabia – Oggi, il processo è iniziato, dopo un lavoro assai intenso portato avanti dalla Procura di Genova con grandissimo e lodevole impegno. Ed è un processo che si contraddistingue per la sua complessità”. “Il ministro della Giustizia può e deve assicurare ai giudici competenti tutto il supporto necessario, in ossequio al compito che la Costituzione gli affida per l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia – afferma Cartabia – E così è stato da subito, dopo la tragedia del 14 agosto 2018: il ministero della Giustizia si è adoperato per garantire agli uffici giudiziari genovesi il personale necessario e l’assistenza tecnica e logistica”. Spiega Cartabia: “I numeri delle parti coinvolte, la specificità del caso, l’altissima doverosa attenzione della comunità e della stampa – italiana e internazionale – oltre alle cautele nel tempo dell’emergenza pandemica, si riflettono inevitabilmente sull’organizzazione del processo.
Il ministero però continuerà a farsi carico di ogni esigenza, accanto ai responsabili degli uffici giudiziari genovesi”. “Per assicurare il migliore funzionamento del servizio giustizia, ciò che conta di più sono le persone: magistrati inquirenti e giudicanti, funzionari, cancellieri, operatori della giustizia ciascuno con la sua professionalità – continuna Cartabia – In questi anni, in momenti diversi, tante persone sono arrivate a Genova con i distacchi temporanei di personale amministrativo e poi con le più recenti assunzioni…. Decisiva, però, è la copertura dei ruoli dei magistrati: come sapete, l’assegnazione dei magistrati ai singoli distretti – di cui Genova lamenta la carenza – è in capo al Consiglio superiore della magistratura, ma auspico anche io, come il presidente del Tribunale, Enrico Ravera, che possano essere messi a punto i bandi necessari il prima possibile, prima del rinnovo dell’organo di autogoverno della magistratura”.
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(ITALPRESS).