Ragusa – Venerdì 26 agosto 2022, alle ore 20.30, nello spazio espositivo dell’Auditorium San Vincenzo Ferreri di Ragusa Ibla, si inaugura la mostra La rabbia, omaggio di Guglielmo Manenti all’omonimo film di Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita dello scrittore friulano. La mostra, voluta e organizzata dal Comune di Ragusa, a cura di Andrea Guastella, propone le tavole realizzate da Manenti per l’edizione tedesca della sceneggiatura poetica di Pasolini pubblicata nel 2021 dalla casa editrice Verlagshaus Berlin: una pubblicazione che in Germania è stata accompagnata da molta attenzione da parte della stampa e che ha meritato al libro il premio del Ministero degli esteri italiano come miglior traduzione dall’italiano del 2021.
Il 5 Marzo 2022, per l’inizio del centenario dalla nascita del poeta, il testo e le immagini del volume sono stati al centro di una serata happening a Berlino con letture e proiezioni in uno dei teatri politici più importanti della Germania, la Volksbuhne, per la regia di Silvia Rieger; dal 26 agosto all’11 settembre, le tavole di Manenti saranno invece in mostra a Ragusa Ibla con ingresso libero tutti i giorni, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 21.00, con aperture straordinarie in coincidenza di eventi programmati inerenti alla mostra.
Si inaugura la mostra La rabbia
La mostra sarà infatti arricchita da un cineforum, Pasolini documentarista, a cura di Danilo Amione, in occasione del quale verranno proiettati “La rabbia” (26 agosto ore 21.30), “Comizi d’amore” (1 di settembre ore 21.30), “Pasolini e … la forma della città”, “Le mura di Sana’a” (8 settembre ore 21.30). Altri eventi collaterali completeranno il programma. In particolare, il 1 di settembre alle ore 19.00 Giovanni Salonia e Antonio Sichera terranno la conferenza “La verità, vi prego, sull’amore”; il 7 settembre alle 19.00 Isabella Candeloro e Franco Moraldi (nell’ambito del Festival “Barocco in tutti i sensi”) discuteranno invece di un Pasolini d’altri tempi nella conferenza “Caravaggio: un viaggio tra pittura e musica”; infine, l’8 settembre, sempre alle 19.00, Santo Burgio terrà una conferenza dal titolo “Pasolini e l’Africa”
“Una mostra – dichiara l’Assessore Arezzo – che si incastona all’interno di un lungo e corposo calendario di momenti d’arte, di fotografia e di design che ha visto e vede nel nostro Auditorium S. V. Ferreri un perno insostituibile dell’accoglienza culturale. Non c’era modo migliore per celebrare il centenario di Pasolini di allestire una mostra con queste tavole di Guglielmo Manenti dedicate a ‘La rabbia’: un documentario dedicato alla guerra e in generale alla crisi determinata dall’avvento dei media di straordinaria attualità. L’intento è quello di portare la gente a riflettere sui corsi e ricorsi storici che ci investono e spesso ci confondono senza mai perdere di vista l’unica forma di salvezza per l’intera umanità: l’arte e la sua bellezza”.
Agli originali dedicati alla serie “La rabbia” si sommano, in questa mostra, altre tavole provenienti dalla serie “Unheard traces-tracce cancellate”, immagini collegate più direttamente alla storia contemporanea realizzate all’interno dei laboratori “Labor Europa” tenuti nel Museumsquartier di Osnabruck nell’estate del 2018 con un gruppo di giovani storici arrivati da diverse università di molti stati d’Europa e del Medio Oriente. La mostra itinerante che ne è nata è stata ospitata dal museo Felix Nussbaum di Osnabruck e alla House of European History a Brussels.
Dal testo in catalogo di Andrea Guastella: “Fedele allo spirito del copione pasoliniano, Guglielmo Manenti non segue, didascalicamente, il bollettino delle invasioni o il calendario degli spostamenti delle star, ironicamente proposto dal regista; Guglielmo va dritto al cuore del problema: se la vita dell’uomo è dominata ‘dalla scontentezza, dall’angoscia, dalla paura della guerra, dalla guerra’, ciò accade perché egli non è affatto consapevole del male. Occorre dunque evidenziarlo, sottrarlo ai territori del rimosso: operazioni compiuta da Pasolini attraverso l’ipnotico contrappunto delle voci; e operazione compiuta più recentemente da Guglielmo, cristallizzando i protagonisti del discorso in icone universali: Carla Boni diventa così una Madonna della Misericordia; la Morte a Cuba una taitiana di Gauguin, Marilyn una Dafne colta un’istante prima di venire abbrancata da Apollo distruttore”.
Nato a Scicli nel 1976, Guglielmo Manenti vive e lavora a Modica. Illustratore, pittore e regista di film d’animazione, formatosi a Bologna, Londra e Berlino. Ha esposto le proprie opere in mostre personali e collettive dal 1996 in Italia e all’estero. Ha realizzato illustrazioni per diversi libri e riviste lavorando sull’“Ulisse” di Joyce (collaborando da 10 anni al Bloomsday di Trieste), su “La Metamorfosi” di Kafka, il “Woyzeck” di Buchner e sulla Rivoluzione russa di Ottobre nelle poesie di Majakovskij. All’estero ha collaborato con le edizioni Klett di Stoccarda e per la Verlagshaus Berlin, con cui ha pubblicato diversi libri tra cui “Gedanken aus Schwerkraftland” per i testi di Alexander Graeff e “Der Zorn” sui testi della sceneggiatura del film di Pasolini “La rabbia”. Collabora come disegnatore e attivista politico a diversi movimenti civili tra cui i No Muos in Sicilia e gruppi antirazzisti e ambientalisti in tutta Italia. Dal 2006 è regista delle video-azioni “EX” per un Bestiario Urbano in collaborazione con la casa di produzione Extempora di Ragusa e dal 2007 si dedica alla realizzazione di video di animazione, partecipando a festival di cortometraggi per tutta Europa. Tra i tanti progetti tra arte e storia ha coordinato e realizzato illustrazioni per “Unheard Traces” in collaborazione con il Museumquartier di Osnabruck interno a Labor Europa, con un’esposizione itinerante conclusa alla House of European History a Brussels. Nel 2017 grazie alla Galleria La Veronica collabora con Emory Douglas nella collettiva “Freedom is a Costant Struggle” e a Manifesta 12, Palermo 2018. In collaborazione con il critico e scrittore Andrea Guastella sono nate diverse mostre e pubblicazioni tra cui “L’uomo in Rivolta” nel 2017 a Palazzo Zacco a Ragusa e il libro-mostra “Beautiful Flash” sui misteri di Palermo.