Ragusa- I prossimi giorni della festa del Patrono della diocesi e della città di Ragusa saranno caratterizzati dalla traslazione della reliquia del braccio in alcune realtà parrocchiali cittadine. Un segnale per rimarcare la presenza di San Giovanni Battista sul territorio comunale. Così come già accaduto ieri mattina quando la reliquia è stata traslata nella cappella della casa circondariale per un momento di preghiera con i detenuti. Domani, martedì 23 agosto, invece, la reliquia sarà traslata nella parrocchia Maria Santissima Nunziata per un momento di preghiera con gli anziani delle case di riposo che si trovano nel quartiere della parrocchia. Alle 19, poi, proseguirà il solenne novenario in Cattedrale, con la santa messa presieduta da don Giovanni Piccione, parroco della parrocchia Immacolata Concezione della Bvm di Chiaramonte Gulfi. Mercoledì 24, dalle 9, la reliquia del braccio sarà traslata nella parrocchia San Luigi Gonzaga per un momento di preghiera con gli anziani della Rsa San Giorgio che si trova nel quartiere della parrocchia.
Alle 19 la celebrazione eucaristica per il novenario che sarà presieduta da don Giuseppe Iacono, parroco della parrocchia Sacro Cuore di Comiso. Si prosegue ancora giovedì con la traslazione della reliquia del braccio nella parrocchia San Giuseppe artigiano di Ragusa per un momento di preghiera con gli anziani delle case di riposo che si trovano nel quartiere della parrocchia. Alle 19 la celebrazione eucaristica presieduta da don Fabio Stracquadaini, amministratore della parrocchia Santa Maria delle Grazie di Comiso. Infine, venerdì 26 agosto, dopo la celebrazione eucaristica delle 9 presieduta in Cattedrale dal canonico sacerdote Giorgio Occhipinti, assistente spirituale dell’ospedale Giovanni Paolo II, la reliquia sarà traslata negli ospedali Maria Paternò Arezzo e Giovanni Paolo II per essere presentata agli ammalati nei vari reparti. Alle 19, quindi, la celebrazione presieduta da don Francesco Mallemi, vicario parrocchiale della parrocchia Maria Santissima Annunziata e San Giuseppe di Giarratana.