Mosca – E’ morto, all’età di 91 anni, Mikhail Gorbaciov. Nel 1970 ha inizio la sua carriera politica con l’elezione a Primo Segretario del Comitato del Partito nel territorio di Stavropol.
Nel 1979 si trasferisce a Mosca e fa squadra con l’altro membro supplente di tendenza riformista, Petr Mironovic Maserov, ma, dopo la morte di quest’ultimo in un incidente stradale, tocca a lui la promozione a membro titolare del Politburo del Comitato Centrale del PCUS. Alla morte di Konstantin Cernenko che Michail Gorbaciov (all’età di 54 anni) viene eletto Segretario Generale del PCUS, la carica più alta nella gerarchia di partito e del Paese: è l’11 marzo 1985.
Gorbaciov annuncia la necessità di una profonda riorganizzazione dell’economia sovietica, a causa della stagnazione in cui questa si trovava. Inizialmente, il suo programma di riforma si basò sulla coppia di concetti uskorenie (accelerazione) e gospriomka (controllo statale sulla produzione), ma ben presto sono i termini glasnost’ (liberalizzazione, apertura, trasparenza) e perestrojka (ricostruzione) a diventare più popolari.
Il nuovo sistema di pensiero che viene associato al nome di Mikhail Gorbaciov gioca un ruolo fondamentale nel porre fine alla Guerra Fredda, arrestando la corsa agli armamenti ed eliminando il rischio di un conflitto nucleare.
Il 15 marzo 1990 il Congresso dei rappresentanti del popolo dell’URSS – il primo parlamento costituito sulla base di libere, e contestate, elezioni nella storia dell’Unione Sovietica – elegge Gorbaciov Presidente dell’Unione Sovietica.
Il 15 ottobre dello stesso anno gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace, a riconoscimento del suo fondamentale ruolo di riformatore e leader politico mondiale, e del fatto di avere contribuito a cambiare in meglio la natura stessa del processo mondiale di sviluppo.
(ITALPRESS).
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