Ragusa – Prima di riferire della polemica innescata dai consiglieri comunali ragusani 5 stelle Antonio Tringali e Sergio Firrincieli a proposito della dichiarazione sulla Fiera Agricola salvata grazie all’intervento dei Comune, ci si permetta un apprezzamento stilistico e letterario. Quanto ci è piaciuta quella frase “abbindolare le masse”, un vero e proprio linguaggio anni ’50 quando frasi del genere il grande Giovannino Guareschi le poneva in bocca al sindaco comunista vecchia maniera Peppone nei suoi scontri verbali con il coriaceo e serafico Don Camillo.
Detto ciò veniamo alla polemica di cui dicevamo all’inizio. Siamo d’accordo, insomma, i toni usati dal sindaco di Ragusa nell’autoaffermarsi ‘salvatore della fiera’, a onor del vero, un pizzico di impressione di sicumera, in effetti, la danno. Ed è su questo che Tringali e Firrincieli giocano le loro carte, partendo già all’inizio con un “la soluzione a portata di mano e la propaganda del sindaco, o a capo dell’amministrazione c’è superman oppure, ancora una volta, si tenta di abbindolare le masse”. Secondo i due esponenti pentastellati infatti “in pratica mercoledì, poco dopo l’ora di pranzo si diffonde la notizia che la Camcom non avrebbe finanziato la Fam.
E già intorno alle 19,30, cioè poco più di cinque ore dopo, il sindaco Cassì comunicava di avere la soluzione a portata di mano, addirittura con le date individuate della ribattezzata Fiera agricola di Ragusa. Certo, crediamo nei miracoli ma riteniamo di avere un minimo di capacità di discernimento per potere affermare che la soluzione è il frutto di una mera operazione propagandistica”. Quindi Tringali e Firrincieli evidenziano una verità lapalissiana “chissà da quanto tempo macinava sotto la cenere questo fuoco (e d’altronde non potrebbe essere altrimenti considerato che in Giunta c’è il vicesindaco che è un alto dirigente della Camcom e quindi, volente o nolente, qualcosa su come sarebbe andata a finire quest’anno la Fam l’avrà pure detta al primo cittadino).
Però, qualcuno s’è mangiato la foglia e ha spinto il primo cittadino ad anticipare i tempi dell’annuncio. D’altro canto, a reggergli inconsapevolmente i cordoni della borsa sono state le pronte reazioni di alcuni politici che non hanno fatto che accentuare, giustamente, la gravità della situazione, permettendo così al primo cittadino di mettere ulteriormente in risalto la propria figura”.
Seguono poi le considerazioni sul ruolo del consiglio comunale, punto che le opposizioni non mancano mai da tempo di sottolineare “ma perché, ci domandiamo, visto che non crediamo affatto che Cassì abbia appreso solo ieri la notizia della soppressione della Fam, il sindaco non ha ritenuto opportuno informare il Consiglio comunale di quanto stava accadendo? Lo avrebbe potuto fare benissimo durante il momento dedicato alle comunicazioni della seduta del 30 agosto, trattandosi di una questione che interessava da vicino la nostra città e alcuni comparti trainanti per l’economia del territorio. Lo avrebbe potuto fare al posto di venirci a raccontare che il turismo in Sicilia ha visto i numeri raddoppiare e non abbiamo ancora capito perché lo abbia fatto visto che si tratta, per l’appunto, di numeri siciliani e non cittadini”.
E per chiudere in bellezza Antonio Tringali e Sergio Firrincieli ribadiscono “perché, quindi, ancora una volta il civico consesso viene considerato un organo di sott’ordine da questo primo cittadino? E qual è il motivo di dare l’impressione che tutta la soluzione sia stata trovata in quattro ore quando, in realtà, ci si lavorava già da un po’? Non vorremmo che questa fosse la cifra della prossima campagna elettorale per le amministrative. Con Cassì pronto a farne di cotte e di crude, in termini di propaganda, pur di accrescere i consensi. Noi lo aspettiamo al varco ed evidenzieremo, quando è il caso, tutto ciò che non va. Per il bene della nostra Ragusa”. (da.di.)