La diarrea o dissenteria è una condizione fastidiosa e per certi versi imbarazzante, perché oltre a procurare una sensazione di malessere generale, può rendere più difficile lo svolgimento delle attività quotidiane. La diarrea può essere “curata” consumando alcuni alimenti ed evitandone altri.
Nei giorni in cui si manifesta e in quelli successivi, è importante curare l’alimentazione preferendo alcuni cibi piuttosto che altri e reidratarsi bevendo tanta acqua.
Diarrea: cos’è e le cause
La diarrea è un fenomeno in cui il nostro organismo rilascia feci semiacquose o liquide, invece che solide, per più volte in uno stesso giorno. È possibile distinguerla in:
- diarrea acuta, ovvero quella che si verifica in specifici casi e che perdura per meno di 14 giorni;
- diarrea cronica, se va avanti per un mese circa e che potrebbe indicare una possibile infiammazione a carico dell’intestino.
Dietro alla comparsa della diarrea o dissenteria ci possono essere differenti cause. Quella acuta potrebbe essere provocata da:
- un’infezione intestinale, innescata ad esempio dall’azione di batteri (come la salmonella, l’escherichia coli), virus, parassiti, che vengono “ingeriti” attraverso il consumo di alimenti e/o acqua contaminata;
- effetti collaterali a seguito dell’assunzione di alcuni farmaci;
- intolleranze o allergie alimentari;
- stress/ansia.
La dissenteria cronica invece, può essere indice di disturbi più importanti come:
- la sindrome dell’intestino irritabile (SII);
- la celiachia;
- presenza di patologie di natura infiammatoria che coinvolgono l’intestino (ad esempio il morbo di Crohn);
- conseguenze di operazioni che hanno interessato il tratto gastrointestinale;
- pancreatite cronica.
In linea di massima, la diarrea non deve preoccupare, soprattutto se questa guarisce in autonomia dopo qualche giorno, come di consueto. Tuttavia, è bene consultare il proprio medico se persiste e qualora si manifestassero anche altri sintomi come:
- vomito;
- perdita di peso;
- febbre;
- presenza di pus/sangue nelle feci;
- feci scure;
- dolore allo stomaco;
- sonnolenza e vertigini, che possono segnalare una condizione di disidratazione.
Uno degli aspetti a cui prestare molta attenzione è proprio quello della disidratazione: la dissenteria procura infatti una perdita importante di liquidi che vanno reintegrati bevendo acqua a piccoli sorsi.
E per quanto riguarda l’alimentazione invece? Con il supporto della Dottoressa Stefania Maffei, Biologa Nutrizionista, vediamo cosa mangiare e cosa evitare in caso di dissenteria.
Diarrea: cosa mangiare nella dieta
Tra gli alimenti più indicati in caso di dissenteria sono:
- Riso parboild, riso basmati, dalle note proprietà astringenti;
- Pane tostato, fette biscottate, grissini o crackers, da preferire tra i cereali;
- Carni e pesci magri, da cucinare lessati, al vapore, ai ferri o al forno, ma senza aggiunta di grassi;
- Uova (in camicia o sode) da consumare in quantità non superiore a 2 la settimana;
- Prosciutto crudo, eliminando il grasso visibile, bresaola e affettati di pollo/tacchino;
- Legumi, da consumare solo sotto forma di passati o creme;
- Olio extra vergine di oliva, da usare a crudo e dosandolo con il cucchiaio per condire gli alimenti;
- Succo di limone per insaporire i piatti (ad esempio per condire le verdure), oppure si possono utilizzare le erbe aromatiche (basilico, salvia, etc.);
- Brodo vegetale, inizialmente solo a base di patate e carote, senza altre verdure. Le patate hanno infatti un’azione remineralizzante e proteggono le mucose, mentre le carote ricompongono le feci;
- Formaggi delattosati, stagionati e non piccanti con ridotto tenore in lattosio (es. Grana Padano o Parmigiano ad alta stagionatura, in quanto naturalmente privi di lattosio)», spiega la dottoressa.
Dieta contro la diarrea: cosa non mangiare
- Evitare il consumo di bevande zuccherate e/o dolcificate;
- Ridurre il consumo di zuccheri semplici (merendine, creme, marmellate, frutta);
- Ridurre il consumo di grassi saturi;
- Evitare il consumo di insaccati (come mortadella, salame, salsiccia);
- Ridurre il consumo di alimenti che contengono fibre e lattosio;
- Frutta e verdura fresche sono da evitare in fase acuta, ma possono essere consumate se centrifugate in quanto perdono quasi totalmente la fibra e sono utili per mantenere un introito di liquidi e sali minerali adeguato;
- Evitare il consumo di alimenti integrali;
- Evitare cibi fritti e/o troppo elaborati;
- I primi piatti (pasta, riso o altri cereali) devono essere conditi semplicemente;
- Evitare il consumo di frutta secca, sciroppata e disidratata zuccherata;
- Evitare il consumo di alcolici;
- Evitare le spezie (peperoncino, pepe e spezie piccanti in generale), perché possono aumentare l’irritazione», continua la dottoressa Maffei.
Si tratta dunque di una dieta che punta su alimenti utili a reintegrare i liquidi senza andare ad infiammare/appesantire ulteriormente l’intestino. Inoltre, è bene anche avere un occhio di riguardo nei confronti dei condimenti e della tipologia di cottura.