Ragusa – Coglie l’occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei due rami del parlamento, il Comitato Nazionale Tribunali Accorpati, per chiedere ai candidati alle elezioni politiche un impegno per la riapertura delle sedi giudiziarie soppresse, o per dirla con il linguaggio tecnico più appropriato usato dal segretario Enzo Galazzo e dal presidente Pippo Agnusdei, “affinché sia intrapreso e portato a compimento, con sollecitudine, ogni opportuno percorso legislativo finalizzato alla riapertura dei Tribunali che sono stati oggetto di soppressione in virtù della riforma della geografia giudiziaria di cui al Decreto Legislativo n. 155/2012”.
I due esponenti del Comitato ricordano che l’organismo ovvero “il Comitato Nazionale dei Tribunali Accorpati (Comitato di Coordinamento Nazionale per la Giustizia di Prossimità) raccoglie le rappresentanze amministrative, forensi ed associative delle città sedi dei trenta Tribunali soppressi a seguito della riforma della geografia giudiziaria” e motivano così la richiesta e l’appello ai candidati alle elezioni:
- “considerato che la riforma della geografia giudiziaria non ha fatto conseguire nessuno dei due obiettivi prefissati, vale a dire quello del risparmio di spesa (non avvenuto) e quello della maggiore efficienza della giurisdizione (quest’ultima venutasi invece ad ulteriormente congestionare presso gli Uffici Giudiziari accorpanti);
- ritenuto che le ragioni già esposte con precedenti relazioni e comunicazioni sono rimaste immutate nella loro congruità e validità;
- considerato, in questa sede molto sinteticamente:
- che vi è necessità di decongestionare gli Uffici accorpanti, atteso che i tempi di risposta della Giustizia al cittadino si sono ulteriormente allungati;
- che vi è da condividere ogni iniziativa in tema di utilizzo delle risorse provenienti dal P.N.R.R., con riguardo alla revisione della attuale geografia giudiziaria;
- che l’esigenza di celerità e di vicinanza del Servizio Giustizia al cittadino, in uno a quella attinente alla sicurezza, porta a sollecitare una presenza ben più capillare di presidi giudiziari sull’intero territorio nazionale;
- che tanto rinviene anche dal diritto dell’Unione Europea, in particolare da quanto statuito dai paesi membri con il trattato di Lisbona, il cui articolo 10 stabilisce il principio della giustizia di prossimità, vale a dire che le decisioni debbano essere prese nella maniera più possibile vicina ai cittadini
- che l’esigenza dell’incremento della digitalizzazione implicherà l’ulteriore necessità che gli uffici giudiziari accorpanti siano alleggeriti dall’enorme flusso di depositi telematici;
- che le condizioni di gran parte dei Palazzi di Giustizia dismessi sono decorose e possono implicare, per la loro piena funzionalità, l’impiego di fondi assolutamente limitati rispetto a quelli destinabili al Settore Giustizia nonché, come riferito al capoverso che segue, in virtù degli impegni di spesa cui sono disponibili le Regioni;
- che vi è pertanto la concreta possibilità di utilizzo, in tempi assolutamente brevi, delle strutture che ospitavano i presidi di Giustizia soppressi, e comunque vi è la manifesta esigenza del ripristino degli Uffici Giudiziari soppressi – anche laddove non vi siano più le preesistenti strutture -, e ciò altresì sulla scorta di lodevoli iniziative assunte già da numerose Regioni (Abruzzo, Marche, Sicilia, Calabria, Campania, Toscana, Lombardia), le quali hanno adottato proposte di legge inoltrate al Parlamento, finalizzate alla riapertura dei Tribunali soppressi, mediante l’intervento finanziario delle Regioni medesime e degli Enti Locali, per quanto attiene ai costi di manutenzione, da far condividere ed estendere a tutto il territorio nazionale come disposizione legislativa da adottarsi con agile percorso parlamentare;
- che le necessità e le esigenze scaturenti dalle considerazioni di cui sopra, potranno, anzi dovranno costituire preciso obiettivo da perseguirsi ad opera di coloro che rappresenteranno i cittadini nel Parlamento che a breve verrà rinnovato, rivolge appello ai candidati alle prossime elezioni politiche e quindi al parlamento e all’esecutivo che ne scaturiranno affinché sia intrapreso e portato a compimento, con sollecitudine, ogni opportuno percorso legislativo finalizzato alla riapertura dei Tribunali che sono stati oggetto di soppressione in virtù della riforma della geografia giudiziaria di cui al richiamato Decreto Legislativo n. 155/2012”. (da.di.)