Modica – Un corso di formazione per costruire una comunità di buone pratiche educative e per dare forza e speranza alle nuove generazioni in tempi difficili.
“Non solo cumuli di pietre”: così Giorgio La Pira diceva delle città, che sono invece “un tessuto di relazioni con un’anima da trasmettere alle nuove generazioni”.
Ecco perché è stato scelto questo come titolo e come progetto di lavoro di un nuovo Corso di formazione per insegnanti ed educatori che sarà avviato il prossimo 27 settembre. Si tratta del settimo corso organizzato in questi anni dalla Fondazione di comunità Val di Noto insieme all’Istituto di istruzione superiore “Galilei Campailla” e ad altre esperienze educative del territorio come la Casa don Puglisi, il Cantiere educativo Crisci ranni, la Casa dell’Arca.
«Vogliamo – spiega Maurilio Assenza, vicepresidente della Fondazione e direttore della Casa Don Puglisi, coordinatore del Corso – far fiorire umanità e quindi curare aspetti fondamentali, ma spesso trascurati e lasciati all’ovvietà, nel cammino educativo dei giovani: l’ascolto, lo stupore, la bellezza, il desiderio, la relazione, la capacità di costruire un ‘noi inclusivo’ ma attento alla soggettività di ciascuno, l’attenzione per tutti a partire da chi fa più fatica, il rapporto con la città, il mondo, la terra. Per gli educatori si tratta di tendere all’obiettivo che li rende tali, che dà sostanza alla professione di insegnanti: sempre ravvivare passione e coraggio, sostenendoci in questo gli uni gli altri».
Il programma del corso di formazione è stato strutturato per tenere conto dei fattori emergenti in questi ultimi mesi ed anni: «Dopo la pandemia appare più urgente non trascurare fragilità nascoste e soprattutto dare forza e senso al cammino educativo. Inoltre l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, inserito proprio mentre tutto era condizionato da un’incertezza che ha rischiato di spingere molti a chiudersi in se stessi, è diventato un elemento che ci chiede di affrontare un nodo fondamentale: come attivare un effettivo e affettivo rapporto con la città, la Costituzione, l’Agenda 2030? Nella crisi generale che ci sta attraversando (dalla crisi ambientale al degrado della politica, dalla guerra all’incertezza economica, che colpisce pesantemente le famiglie e senza che ce ne accorgiamo anche i nostri giovani) come dare speranza a chi sta crescendo?».
Da qui la scelta di porre al centro del corso l’ascolto degli studenti, affinché tutti i processi partano da loro, per poi aprire nuove interazioni con gruppi di adulti, verso grandi orizzonti come l’educare inclusivo e narrativo e l’economia civile: «Nel concreto – spiega ancora Maurilio Assenza – sarà in primo luogo un laboratorio di buone pratiche educative, che partirà dall’ascolto dei giovani per generare da esso cammini di relazione con il gruppo classe e con la città. In ogni scuola che aderirà si costituiranno gruppi misti di adulti, per discernere quanto i giovani ci consegneranno. Elaboreremo questi cammini sin dai primi appuntamenti con l’aiuto di amici competenti, tra cui il responsabile nazionale della formazione di Libera Michele Gagliardo e il responsabile della Libera università dell’educare di Messina Salvatore Rizzo, per poi verificarli nella sessione di marzo e restituirli alla città a maggio come consegne che chiamano tutti alla corresponsabilità. Ci saranno anche due appuntamenti di grande apertura culturale e civica con lo scrittore Eraldo Affinati, tra l’altro promotore della Scuola Penny Wirton, e con uno dei responsabili della Scuola di economia civile, Leonardo Becchetti».
Il Corso è rivolto prevalentemente agli insegnanti (lo si trova caricato sulla piattaforma Sofia) ma aperto anche ad educatori impegnati sul territorio e questo arricchirà ulteriormente il dialogo educativo.