Ragusa – Non demorde, il capogruppo consiliare M5 di Ragusa, Sergio Firrincieli, dalla sua proposta di organizzare nella città una festa dei diplomati, nonostante il suo ordine del giorno relativo alla questione fosse stato respinto dalla maggioranza consiliare recentemente, nella seduta di fine agosto, a causa anche, a suo dire, di un intervento contrario dello stesso sindaco Cassì.
In proposito Firrincieli afferma “sulla vicenda dell’atto di indirizzo per una festa ai diplomati della nostra città, bocciato dalla maggioranza anche dopo l’intervento di contestazione alla natura del documento fatta dallo stesso primo cittadino, il sindaco si è scusato, ha compiuto un passo indietro.
Circostanza che apprezzo umanamente e certamente per noi è un fatto positivo, ma sul piano politico è opportuna una valutazione diversa dalla semplice accettazione di queste scuse”. E il capogruppo pentastellato passa al contrattacco, chiamando in causa direttamente il primo cittadino ma anche l’intera maggioranza che lo sostiene “il fatto è che Cassì, nella sua veste di sindaco, si è fatto prendere da livore personale e la sua ingerenza, in quella che poteva essere la libera decisione da parte del civico consesso, c’è stata.
Ha condizionato il voto della maggioranza che, ancora una volta, ha dimostrato di non avere alcuna autonomia e di risentire degli umori del primo cittadino. Tutto ciò affinché quella proposta, da noi ritenuta valida, anche perché costruita assieme ad altre parti in causa, come poi lo stesso Cassì, facendo marcia indietro, ha dovuto ammettere, venisse bocciata. Tutto ciò risulta essere gravissimo per la democrazia all’interno del civico consesso di palazzo dell’Aquila. Sono, comunque, le stesse parti in causa che, verosimilmente, avranno esercitato una certa pressione, legittima beninteso, sul primo cittadino affinché ritornasse sulle proprie decisioni”.
Poi il discorso di Sergio Firrincieli affronta un sottile discorso prettamente politico “è probabilmente per questo motivo, per tornaconto politico e suo personale che il sindaco ha rivisto la propria decisione, ha ammesso il proprio errore, cercando di umanizzare il proprio passo indietro, sollecitando perfino la mia collaborazione, chiudendo, così, un cerchio perfetto studiato a tavolino. Ecco perché sostengo che, comunque, sul piano politico, c’è un errore di fondo.
Quando tu sei sindaco, vai in Consiglio comunale dopo avere studiato approfonditamente tutte le carte che ti vengono sottoposte e non ti fai certo prendere dall’acrimonia verso quel consigliere comunale d’opposizione solo perché quello cerca di svolgere il suo ruolo e formalizza una propria proposta. Se, cioè, anche nelle scelte più importanti di questa, il modus operandi è lo stesso, cioè ci si lascia vincere da sentimenti che, invece, dovrebbero rimanere in un cantuccio quando si tratta di amministrare una città, allora la cosa lascia molto da pensare.
Tutti dobbiamo avere la certezza che quando il sindaco risponde in merito a una determinata problematica, quando individua una soluzione, lo deve fare senza sovrastrutture, affinché la risposta possa essere la più giusta nell’interesse di tutti i cittadini e non nell’interesse dell’amor proprio o, peggio ancora, dell’interesse di casacca”. Firrincieli, poi, chiarisce che “per non lasciare cadere nel vuoto l’intera vicenda, è opportuno evidenziare che ci riserviamo di ripresentare l’ordine del giorno perché abbia una piena approvazione da parte del Consiglio comunale al quale facciamo sempre riferimento perché l’iniziativa ritorni di nuovo da dove era partita con al centro il civico consesso, i consiglieri comunali sia di maggioranza e soprattutto di opposizione.
E’ questo il modo di fare politica che mi piace, sempre dalla parte della gente”. Un solo commento da parte nostra, ovvero che ancora una volta, per iniziativa delle forze di opposizione, si intende richiamare l’importanza del ruolo del consiglio comunale e delle sue prerogative, senza che il sindaco o comunque rappresentanti dell’amministrazione, intervengano per ‘indirizzare’ i percorsi politico-amministrative dell’organo cittadino sovrano. L’originario atto di indirizzo proposto al civico consesso dal capogruppo 5 stelle prevedeva che “gli studenti che a breve andranno a frequentare le Università italiane, e che porteranno il loro contributo in termini culturali e sociali nelle nuove realtà che si apprestano a vivere possano presentarsi come “ambasciatori” della nostra comunità esportando i nostri valori, le tradizioni e la “ragusanità” nella sua totalità diffondendola nelle sedi universitarie e tra i colleghi provenienti da tutta Italia. Ecco perché abbiamo chiesto che a questi figli di Ragusa andasse il nostro riconoscimento e il nostro più sentito in bocca al lupo organizzando un momento di confronto. Confronto rivolto soprattutto a una rappresentanza di studenti dei vari istituti superiori cittadini che si siano distinti conseguendo i migliori voti (100/100). (da.di.).