Ragusa – “Anche la provincia di Ragusa non sfugge allo skill mismatch, vale a dire il disallineamento tra professionalità richieste e offerta di lavoro. Cambiare questo quadro è un obbligo”. E’ quanto afferma la segretaria dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, dopo avere preso atto che, nell’area iblea, mentre la disoccupazione resta altissima sul territorio, al pari, invero, di quanto accade nel resto della Sicilia, vi sono alcuni posti di fascia medio-alta che restano vacanti.
“Lasciare inutilizzato questo capitale umano – precisa Carasi – significa un territorio fermo e la strada della crescita bloccata. Vanno costruiti sistemi territoriali che mettano in osmosi aziende, scuole, centri di formazione accreditati e università.
Il baricentro delle tutele va spostato dal posto di lavoro alla persona, con una rete pubblica e sussidiaria che consenta di affrontare tutte le transizioni lavoro-lavoro e scuola-lavoro”.
La segretaria della Cisl, poi, si ricollega alle emergenze del momento. “Bisogna affrontare e risolvere subito la pesante questione dei prezzi energetici per sostenere imprese e famiglie con risposte forti. E poi guardare al medio periodo mettendo in priorità crescita e sviluppo.
Il lavoro non si crea per decreto, ma rilanciando e qualificando investimenti pubblici e privati, politiche industriali, infrastrutture materiali e digitali, stabilizzazioni e assunzioni nel pubblico impiego, nella sanità, scuola, ricerca, università. La Cisl si sta ponendo una sfida, quella di proporre con sempre maggiore ambizione la possibilità di connettere la modernizzazione del Paese, a cominciare dagli obiettivi del Pnrr, con ambiziose condizionalità sociali che rilancino il lavoro dignitoso, ben contrattualizzato, retribuito e formato.
Ogni euro erogato per le aziende, e su questo non possono esserci dubbi, deve creare buon lavoro aggiuntivo, specialmente giovanile e femminile. Solo così potremo uscire fuori da questo drammatico tunnel”.