Ragusa – Avevamo titolato il nostro pezzo relativo alla festa, sentitissima, dell’Addolorata nel quartiere barocco, con un “da una parte il barocco di Ragusa Ibla, dall’altra Maria Addolorata”, ma dopo la lettura della nota stampa del Comibleo, il comitato spontaneo di residenti dell’antico sito cittadino, si saremmo quasi sentiti in dovere, senza naturalmente voler mancare di rispetto alla devozione popolare, di aggiungere “da una parte il barocco di Ragusa Ibla, dall’altra Maria Addolorata, ed il tutto tra la spazzatura”.
Essì perché la nota del comitato è molto chiara, quando afferma “il problema rifiuti continua a persistere nella città antica di Ibla, il simulacro della Madonna transita tra la spazzatura”. Pur chiarendo “non vogliamo addossare responsabilità ad alcuno.
Ma si eviti il ripetersi di tutto ciò”, il Comibleo tuttavia insiste “non è possibile continuare a fare i conti con una simile mancanza di decoro. Sappiamo che ci sono problemi, sappiamo che tutti si stanno impegnando per definire una soluzione.
Ma, per favore, fate in modo che non accada più quello che si è verificato ieri, con il simulacro della Madonna Addolorata costretto a effettuare la processione tra i rifiuti”. I residenti aderenti al comitato aggiungono, con l’occhio rivolto anche al prossimo futuro “purtroppo, a causa del perdurare delle condizioni critiche che interessano l’ambito della spazzatura, subiamo una disattenzione costante.
E però non è possibile assistere al passaggio della processione con il simulacro mentre la spazzatura straborda e, anzi, fa da cornice proprio a questo transito. Si faccia qualcosa. Si trovino altri contenitori, in attesa che i rifiuti siano conferiti laddove è previsto. Non vogliamo addossare responsabilità ad alcuno. Ma si eviti il ripetersi di una situazione del genere. Tra qualche giorno ci sarà Ibla Buskers e di nuovo la città antica tornerà ad essere presa di mira dai visitatori. Ed è questo quello che vogliamo fare trovare? Riteniamo proprio di no. E, allora, si intervenga. Al più presto possibile”. (da.di.)