Scoperto il trucco per chiedere l’annullamento delle cartelle esattoriali. Si tratta dell’indirizzo pec con cui viene inviata la mail. E’ questo il trucco utilizzato lo scorso mese di agosto nei tantissimi ricorsi presentati dai contribuenti all’Agenzia delle Entrate, a causa di una mancata registrazione, presso i registri pubblici, degli indirizzi pec con cui sono state inviate le cartelle esattoriali.
I giudici non sono sempre d’accordo sulla necessità che le pec debbano essere registrate, tuttavia, a causa delle numerose richieste di annullamento ricevute dall’agenzia delle Entrate-Riscossione, quest’ultima ha infine deciso di registrare i propri indirizzi pec. Questa scelta di cambiamento nella posizione dell’AdeR, può essere in qualche modo interpretata come un’ammissione di colpa e, pertanto, può essere utilizzata dal contribuente per richiedere l’annullamento della cartella esattoriale.
Per effettuare la richiesta di annullamento, occorre tuttavia rivolgersi agli enti creditori attraverso una richiesta di autotutela.
Cartelle esattoriali: cosa fare per chiedere annullamento
- L’ente creditore potrà a questo punto procedere in due differenti modalità:
può decidere di annullare il debito in tutto o in parte. In questo caso l’ente creditore provvederà ad inviare all’Agenzia delle Entrate-Riscossione lo sgravio;
in alternativa, l’ente creditore può decidere di non annullare il debito, con conseguente mancato invio dello sgravio. In questa seconda ipotesi, l’AdeR potrà procedere con la riscossione dei crediti.
Cartelle esattoriali: ricorso all’autorità giudiziaria competente
Un’altra strada da percorrere per ottenere l’annullamento della cartella esattoriale, soprattutto qualora non fosse valida, è quella d’impugnare l’atto e rivolgersi a un giudice. Per capire a quale giudice ci si dovrà rivolgere e in quali modalità, è possibile consultare direttamente l’atto da impugnare, contenente tutte le informazioni necessarie.
È opportuno segnalare tuttavia che l’ente di credito può non adeguarsi alla decisione presa dal giudice. In tal caso ci si può rivolgere nuovamente al giudice per dare il via a un giudizio di ottemperanza. Quest’ultimo non è altro che un ulteriore processo che viene svolto proprio con l’obiettivo di ottenere un adeguamento dell’ente di credito alla decisione presa dal giudice.
Cartelle esattoriali: chiedere aiuto al garante del contribuente
Per segnalare delle irregolarità riscontrate, è possibile infine rivolgersi al garante del contribuente. In questo caso basterà inviare una richiesta scritta su carta bianca, contenente codice fiscale e dati anagrafici. In seguito a questa richiesta, il contribuente può ottenere uno sgravio parziale o totale: nel primo caso il contribuente potrà essere rimborsato solo in parte, mentre nel secondo caso potrà ricevere un rimborso completo.