Ragusa – L’Asd Ragusa calcio 1949 sarà di scena domani sul campo della Sancataldese. Si gioca la decima giornata del campionato di Serie D girone I. “Siamo reduci – afferma mister Filippo Raciti – dall’ottima prova contro l’Acireale anche se alla fine è arrivato solo un punto”. Gli azzurri, finora, hanno raccolto 9 dei 14 punti disponibili in trasferta e tenteranno di tornare a casa con un risultato utile. Mancheranno ancora i difensori centrali Strumbo senior e Diallo e il forte trequartista Grasso oltre a Pertosa infortunatosi in allenamento giovedì scorso. Il tecnico Filippo Raciti, quindi, avrà a disposizione quasi la stessa rosa di domenica scorsa.
I nisseni sono reduci dalla vittoria sul campo del Trapani arrivata dopo il pareggio interno contro il Santa Maria Cilento. Ad allenarli, dalla sesta giornata, è Piero Infantino, vecchia conoscenza dei tifosi azzurri a lungo come giocatore ed infine come allenatore. “Sarà sicuramente una gara difficile – dice ancora Raciti – come sono state le altre in trasferta visto che il valore aumenta, in modo particolare per loro che vengono da una vittoria importantissima a Trapani, un successo molto sudato. Hanno saputo soffrire. Per noi è uno stimolo in più perché incontriamo una squadra forte anche se al momento i punti in classifica che hanno sono pochi. Però, l’attuale rosa, con il cambio del tecnico e l’entusiasmo della vittoria esterna, ha acquisito consapevolezza della propria forza e vorrà continuare ad allungare la serie utile.
Per quanto ci riguarda abbiamo svolto il lavoro della settimana tipo visto che non abbiamo avuto impegni il mercoledì. Lo stato di salute è buono. Stiamo facendo il nostro percorso. Questa settimana abbiamo avuto la possibilità di lavorare a livello fisico diversamente e di provare qualcosina in più dal punto di vista tecnico. La squadra ha sempre creduto in quello che ha fatto, dalla prima giornata ad oggi, poi puoi vincere o meno ma la testa dei ragazzi non è cambiata”. La gara sarà diretta da Daniele Orazietti di Nichelino, assistenti Luca Marucci di Rossano e Giuseppe Fanara di Cosenza.