Rimini – Raccolta selettiva, tracciamento del rifiuto e formazione continua. E’ la ricetta per vincere la sfida green secondo Cobat, anche nel settore tessile. “Abbiamo accolto con entusiasmo e responsabilità la sfida che il mondo dell’industria del tessile ci pone – racconta a Ecomondo 2022 Michele Zilla, General Manager di Cobat Tessile -. In attesa che la normativa nazionale, in accordo con le Direttive Europee, regoli le attività del comparto, Cobat Tessile è al fianco dei produttori/importatori di tessuto e di prodotti tessili, dei produttori/importatori di accessori, delle associazioni di categoria”.
Nato a marzo 2022, Cobat Tessile è il consorzio che aiuta le aziende aderenti a perseguire uno sviluppo sostenibile che apporti benefici non solo all’ambiente, ma anche all’intero sistema economico nazionale, riducendo gli sprechi e generando nuove materie prime, guidato dai valori della trasparenza, dell’efficienza, e della sostenibilità.
“Cobat – continua Zilla – si occupa di prodotti giunti a fine vita da oltre trent’anni, per questo sappiamo bene come ogni comparto e ogni tipologia di prodotto, per diventare parte e protagonista di un sistema virtuoso secondo i principi dell’economia circolare, ha bisogno di analisi, di investimenti e di ricerca. La nostra soluzione prevede: raccolta selettiva, un sistema informatico che tracci il rifiuto e una piattaforma dedicata alla formazione e alla consulenza”.
Oggi al consorzio aderiscono produttori che operano nel settore dei tessuti, dello sportswear, dell’alta moda e degli accessori. Le parole d’ordine, come sempre, restano i principi dell’economia circolare applicati alla filiera specifica: allungare il ciclo di vita del bene, trasformandolo in nuova materia e/o energia, a partire da una raccolta selettiva, in grado di incrementare quantità e qualità dei materiali recuperati.
Come Cobat Ripa, Cobat Raee, Cobat Tyre e Cobat Compositi, Cobat Tessile si avvale dei servizi integrati della piattaforma. Un sistema informatico continuamente aggiornato è in grado di tracciare il rifiuto dalla raccolta al trattamento volto al recupero, assicurando la piena trasparenza del dato.
La piattaforma, inoltre, utilizza un network capillare di impianti di trattamento distribuiti sull’intero territorio nazionale, con ottime possibilità di ottimizzazione in termini logistici. Infine, attraverso Cobat Academy, la piattaforma dedicata alla consulenza, il Consorzio eroga una formazione mirata e personalizzata a proposito di economia circolare, sostenibilità ambientale, salute e sicurezza.
Nato come Consorzio, Cobat si è evoluto diventando una SPA Società Benefit e oggi fa parte del Gruppo Innovatec, leader in Italia nel settore della Clean Technology. In particolare Cobat è controllata da Haiki+, subholding del Gruppo dedicata all’economia circolare.
Cobat offre alle imprese servizi integrati e personalizzati di raccolta, trattamento e avvio al riciclo di pile e accumulatori esausti, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), inclusi i moduli fotovoltaici, e pneumatici fuori uso (PFU), ed è in grado di gestire qualsiasi altra tipologia di rifiuto pericoloso e non.
Sono cinque i consorzi che si avvalgono della piattaforma Cobat: Cobat Ripa è il più importante consorzio italiano per la raccolta e il riciclo di pile e accumulatori esausti; Cobat RAEE è il consorzio per la raccolta e il riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), inclusi i moduli fotovoltaici; Cobat Tyre è una società consortile, regolamentata dal Decreto Ministeriale 11 aprile 2011, n. 82, per la raccolta e il riciclo di pneumatici fuori uso; Cobat Tessile è il consorzio volontario italiano per la raccolta, il trattamento e l’avvio a recupero di prodotti tessili giunti a fine vita; Cobat Compositi è il consorzio italiano per la raccolta, il trattamento e l’avvio a recupero di prodotti a fine vita realizzati in materiale composito, principalmente costituiti da fibra di vetro e di carbonio.
– foto ufficio stampa Cobat –
(ITALPRESS).